SEREGNO – Tempi difficili per la comunità pastorale cittadina, ma ora è giunta l’ora di mettere mano al portafoglio per sistemare il notevole patrimonio edilizio. Negli ultimi due anni questo è stato un po’ trascurato, non per incapacità dei parroci e dei loro collaboratori, bensì perché le risorse sono state destinate a progetti decisamente più importanti. Uno su tutti: sostenere le famiglie che si sono ritrovate improvvisamente in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. E poi, sullo sfondo, la nascita di quel grandioso progetto che è la Casa della Carità, unica in tutta la provincia di Monza e Brianza, ora capace di dare assistenza alla persona in tutte le sue necessità a 360 gradi.
Ora, però, l’impegno non è più rimandabile. Ci sono lavori da eseguire. “E’ una responsabilità nei confronti delle nuove generazioni – spiega Monsignor Bruno Molinari su “L’Amico della Famiglia”, il periodico della comunità pastorale seregnese – ma soprattutto verso le generazioni precedenti che hanno contribuito alla edificazione di chiese, oratori, sale della comunità”.
La parrocchia San Giuseppe nel 2021 ha dovuto inevitabilmente scegliere cosa sistemare: ha puntato sul tetto dell’oratorio San Rocco e sull’intervento di conservazione esterna della Basilica. Ora restano sul tavolo gli altri problemi da affrontare. Primo tra tutti il restauro del santuario dei Vignoli, che riqualificare la facciata, ma anche per ridare vita agli affreschi interni e alle vetrate. Lavori previsti anche nella basilica: dopo la parte esterna, ora si pensa di ritinteggiare gli interni che attendono una “rinfrescata” dopo oltre quarant’anni di attesa. Si pensa inoltre di rivedere tutto il sistema di illuminazione.
Lavori minori al Ceredo (verniciatura delle cancellate esterne) e a San Carlo (manutenzione straordinaria dell’organo che ormai è inutilizzabile). A Santa Valeria bisogna intervenire sulla parte esterna del campanile che svetta sulla Brianza, ma occorrono anche lavori di messa a norma del centro di via Piave e per il teatro di via Wagner.
Discorso diverso per la chiesa di Sant’Ambrogio. Qui l’intenzione è quella di sostituire le vetrate, sia per un motivo estetico sia per questioni di sicurezza. Si attende l’approvazione del progetto da parte della Curia. Se tutto va secondo i programmi, si procederà dapprima a rifare le vetrate della facciata, poi quelle dei transetti laterali. Da ultimo le vetrate disposte lungo tutto il perimetro dell’edificio. La speranza è quella di completare l’intervento entro il 2023 in occasione del sessantesimo della consacrazione della chiesa. Dalla comunità pastorale non si sbilanciano ancora sugli importi, visto che manca il via libera definitivo, ma avvertono che la spesa è ingente. Per questo motivo la raccolta fondi è già partita. Accanto alla semplice donazione che chiunque (imprese comprese) può fare liberamente, sono state previste anche due iniziative particolari. Una riguarda la raccolta delle offerte per questo intervento di riqualificazione nella seconda domenica di ogni mese; l’altra è l’operazione “mille per cinque”: la parrocchia cerca mille persone o famiglie disposte a donare 5 euro al mese per poter affrontare questo intervento con le risorse necessarie senza distogliere altri fondi dagli scopi caritatevoli.