MONZA – Una ventata di novità nel mondo del vino: ora grazie al Gruppo Meregalli arriva anche quello in lattina. Un’idea che a qualcuno fa forse storcere il naso, ma che molti altri trovano invece davvero interessante. Non a caso il mercato di vino a livello mondiale è in forte espansione. E di una cosa si può stare certi: se la scelta è compiuta dal Gruppo Meregalli, numero uno per distribuzione di vini in Italia, Svizzera e Francia, la qualità è garantita. Il gruppo brianzolo, del resto, nella sua lunga storia non ha mai sbagliato un colpo nelle sue scelte e nelle sue innovazioni. Pochi mesi fa, con successo, ha spalancato le porte dell’Italia al vino prodotto in Cina (Chateau Changyu Moser XV). Ora, per “sdoganare” il vino in lattina, si affida a una cantina di qualità: si tratta della Francis Ford Coppola Winery, realtà di primo piano nella produzione vinicola statunitense grazie a una consolidata esperienza e a una produzione che trova la sua collocazione nella rinomata Sonoma County situata nel nord della California, zona da cui provengono vini che ogni anno fanno incetta di premi nei maggiori concorsi internazionali. A disposizione del pubblico un Pinot nero in purezza, uno Chardonnay, un Sauvignon blanc. E, accanto a questi, un rosé (Pinot nero 80%, Chardonnay 20%) frizzantino e beverino.
“E’ la nostra prima esperienza con il vino in lattina – racconta Corrado Mapelli, direttore generale del Gruppo Meregalli -. E’ nostro compito di distributori anche quello di essere costantemente informati e attenti su tutto quello che accade nel nostro settore, indipendentemente dal canale o dalla nazione in cui accade. E negli ultimi anni la vendita di vino in lattina segna costantemente un indice di crescita a livello mondiale superiore al 60%, in un mercato dove crescere resta comunque complicato”.
Resta alta la curiosità relativamente alla risposta del consumatore finale, visto che accanto al crescente impatto del vino in lattina nel commercio internazionale il Gruppo Meregalli non ha precedenti con questo confezionamento. “L’impatto sul turnover – aggiunge Mapelli – sarà ovviamente per noi la corretta risposta rispetto al gradimento del nostro mercato di riferimento ovvero, e di conseguenza, il driver per capire come strutturarne il futuro”.
Accanto a discorsi commerciali, che costituiscono comunque l’obbligatoria base di partenza, per l’Italia è inevitabile pensare anche alla tradizione. Terra di vino, la nostra penisola ancora si scandalizza un po’ quando la bottiglia è chiusa con il tappo stelvin (quello a vite) invece che con quello di sughero. La lattina rappresenta un’ulteriore passaggio da compiere a livello concettuale e di abitudine.
Il direttore generale del Gruppo Meregalli, però, vede anche indubbi vantaggi: “La lattina è un contenitore per il vino, differente dalla bottiglia e per il quale anche il consumatore probabilmente sarà differente, soprattutto in specifiche occasioni. È infatti un formato più semplice da gestire, da riporre nello zaino o nel cestino da picnic, in spiaggia, in campeggio o per una gita. E’ un formato molto apprezzato dai nuovi consumatori, giovani e meno giovani, molto attenti alla questione “green”, che si preoccupano di limitare il consumo di alcol e di evitare sprechi (quasi tutte le lattine hanno un contenuto che corrisponde a circa due bicchieri di vino) inoltre le lattine rappresentano anche un potenziale vantaggio per le app di food delivery che in questi ultimi tempi si stanno moltiplicando. E’ un prodotto salutare, ecologico ma anche semplice, informale, poco impegnativo”.
“Riteniamo che se il mercato cambia – aggiunge Mapelli – è perché il suo relativo consumatore cambia, con nuove necessità. Un prodotto, dunque, fatto su misura di chi cerca il vino non come momento di meditazione, ma di convivialità, socialità, spensieratezza, che vuole un vino poco impegnativo, per l’appunto, senza necessità di analisi sensoriali o di ritualità obbligate. Per concludere riteniamo che il vino in lattina non rivoluzionerà il mondo di Bacco, ma ha il potenziale per evolverlo, o meglio, per spingerlo a evolversi nei modi che sono importanti per i nuovi consumatori di oggi”.