LISSONE – Le studentesse del liceo linguistico Parini di Lissone (Monza e Brianza) e Seregno (Monza e Brianza) hanno dato vita a un’iniziativa contro il cosiddetto ‘catcalling’ e decise a ribellarsi “contro fischi e volgarità” hanno raccontato episodi in cui si sono sentite prese di mira ricevute dal sindaco di Lissone, Concetta Monguzzi.
Le “ragazze del Parini”, 1.390 studenti nelle due sedi, il 92% femmine, lo hanno fatto nell’ambito di un progetto di educazione civica guidato da una docente e sostenuto dalla dirigenza scolastica.
“Discutevamo dell’Articolo 3 della Costituzione – spiega l’insegnante, Laura Cavazzina – con le classi quarte quando le ragazze, tutte 17enni, hanno iniziato a raccontare episodi in cui si sentivano prese di mira con parole e gesti. Hanno dichiarato di aver paura a girare per strada, anche in pieno giorno, nei paesi della Brianza”. “Vivo nella paura delle molestie da quando ho 14 anni. Ho imparato a camminare più velocemente – racconta una di loro – e faccio finta di parlare al telefono. Mi è capitato anche fuori da scuola con lo zainetto in spalla e gli abiti comodi”.
Dall’incontro è nata l’idea di un confronto con le forze dell’ordine e di una campagna di comunicazione, con l’aiuto del Comune. (Ansa).