DESIO – “La decisione di realizzare una camera funeraria nella zona dell’ex polo tecnologico attiene alla libera iniziativa dei privati in base alla normativa regionale. Il Suap (Sportello Unico Attività Produttive) del Comune ha verificato la conformità della richiesta del privato con le norme vigenti e, verificata la coerenza, ha quindi fatto l’unica cosa che potesse fare, ovvero dare il via libera all’operazione. Il Comune potrà solo vigilare sull’attività che vi sarà svolta, avvalendosi dell’Ats (Agenzia di Tutela della Salute) per gli aspetti igienico-sanitari”. Lo precisa Jenny Arienti, assessore alle Attività produttive, dopo le lamentele riportate dalla stampa nei giorni scorsi.
“La materia – ricorda Arienti – è regolata dalla Legge regionale n. 33/2009 all’art. 70 bis, introdotto dalla Legge Regionale n. 4/2019. Nella norma è citato esplicitamente il caso delle camere funerarie, che sono strutture gestite da imprese in possesso dei requisiti sempre citati nella stessa normativa. Se un’ attività è consentita dalla legge ed è conforme dal punto di vista urbanistico, l’amministrazione comunale non ha alcun motivo per impedirla o limitarla. Meglio un’attività legittima in più che un fabbricato vuoto”.
Presso la casa funeraria sono normalmente collocate, a richiesta dei familiari, le salme per la composizione, la vestizione e l’osservazione. Sono anche svolte attività di custodia e di esposizione del defunto, oltre alle attività di commemorazione e commiato.