MILANO – Da cittadino vorrebbe rimandare ogni decisione, ma da tecnico non ha dubbi: “Bisogna introdurre la zona rossa in Lombardia al più presto se si vuole combattere la diffusione del coronavirus”. E’ il parere di Paolo Grossi, uno dei componenti del Cts Lombardia, che invita a non tergiversare.
“Quello che noi vediamo oggi – spiega – è una progressiva crescita, una evoluzione molto negativa. Sottolineo che è espressione di qualcosa che non si sta verificando oggi, ma che è già iniziato due settimane fa. Di conseguenza non aspetterei tanto a introdurre provvedimenti più restrittivi in Lombardia. Perché se queste misure non hanno funzionato fino ad ora, tra qualche giorno ci troviamo lo stesso trend di crescita. Significa che le decisioni non sono state efficaci. Si può attendere qualche giorno, non troppo, altrimenti ci portiamo dietro un’altra onda che può travolgerci nelle prossime settimane”.
Grossi si rende conto che l’idea di fermare tutto è difficile da accettare: “Le misure – aggiunge – possono essere dolorose, ma questa è l’unica arma di cui disponiamo. Abbiamo ottenuto risultati nei mesi scorsi grazie al lockdown. Temo che non si possa fare diversamente. Le scelte adottate finora, un po’ più morbide rispetto a quelle che noi tecnici avevamo auspicato, non sono state particolarmente efficaci. Certo, mi rendo conto che la soluzione ideale dal punto di vista scientifico, quella del lockdown, è da conciliare con tutto il resto. Altrimenti riusciamo a non morire di Covid e poi rischiamo di morire di fame…”.