MONZA – I numeri dei nuovi contagi continuano a crescere nel territorio di Monza e Brianza, la preoccupazione aumenta in modo direttamente proporzionale. La sanità brianzola, tuttavia, non ha la benché minima intenzione di subire gli eventi e di rincorrere il problema quando può essere ormai troppo tardi. Anzi, il desiderio è proprio quello di attrezzarsi affinché questa nuova seconda ondata possa essere gestita con efficacia e lungimiranza. E’ un’idea di piena consapevolezza della situazione quella che i responsabili della sanità brianzola hanno trasmesso ieri ai sindaci, insieme a una dimostrazione di grande organizzazione e di una professionalità che non lascia nulla al caso.
A distanza di mesi i sindaci dei Comuni di Monza e Brianza, sotto la regia della Provincia e della Prefettura, ieri sono tornati a confrontarsi sul tema del Coronavirus: “Non avrei mai voluto ritornare dietro lo schermo di un personal computer – ha spiegato il Presidente Luca Santambrogio – e ancora meno avrei desiderato affrontare di nuovo questo tema. La situazione, però, ci impone di confrontarci ancora una volta”.
Scelta saggia, vista la situazione che sembra peggiorare di giorno in giorno. Questi incontri, del resto, già nella primavera si sono rivelati molto utili per arrivare a decisioni condivise e, nella loro semplicità, hanno dimostrato che i sindaci sono capaci di fare rete e che, alle loro spalle, c’è una Prefettura forte, sempre pronta a intervenire e ad assumersi le sue responsabilità. Al loro fianco, in primavera così come ieri, la Ats Brianza e la Asst di Monza con la Asst di Vimercate: ovvero chi, al di là degli aridi elenchi che finiscono nelle mail dei sindaci, ha davvero l’esatta conoscenza della situazione reale.
La Ats ha subito sottolineato che la situazione di oggi è completamente differente rispetto a quella della primavera: una volta venivano intercettati i casi quando lo stato di salute, spesso, era ormai già compromesso. Cambiata anche la fascia di età coinvolta: ora si tratta soprattutto dei “giovani adulti”. A preoccupare, però, è la crescente pressione esercitata sugli ospedali: le ospedalizzazioni sono più numerose delle dimissioni.
Dalla Asst di Monza dati eloquenti: il 12 ottobre al Pronto soccorso il 20 per cento di utenti Covid; nell’ultima settimana il dato è salito fino al 41 per cento. L’ospedale San Gerardo, hub Covid, si è subito fatto carico di questa situazione rimodulando i servizi. Di fatto ora ospita 229 pazienti Covid di cui 20 in terapia intensiva. Altri 35 sono a Desio, dov’è stata triplicata la capacità di accogliere i sub-acuti.
La sanità brianzola, però, sta facendo un egregio lavoro di squadra: altri 87 pazienti Covid sono all’ospedale di Vimercate. Non solo: accanto alle due Asst, ecco due colossi della sanità privata come il Policlinico di Monza e gli Istituti Clinici Zucchi, che stanno facendo la loro parte.
E’ una situazione tutta nuova da gestire, sono cambiati i numeri rispetto alla primavera, sono diverse anche le modalità. Per certi versi ci sono anche elementi in più da considerare che una volta non creavano alcun problema. La scuola, per esempio: sono 689 le classi finite in quarantena a livello provinciale. Tutta situazioni che le dirigenze scolastiche, i sindaci, la Ats Brianza, stanno gestendo in modo egregio e con tempestività.
Rispetto ai mesi scorsi cambiano anche le condizioni delle persone con sintomi: “Noi abbiamo tra i 15 e i 20 pazienti Covid al Pronto soccorso – ha spiegato Nunzio Del Sorbo, direttore generale della Asst di Vimercate – quasi nessuno è da ricovero”.
Di qui anche la scelta di rilanciare l’azione delle due Asst sul territorio: non solo ospedali attrezzati e gestiti in modo flessibile, ma anche un servizio di prossimità da svolgere in alcuni punti del territorio. L’idea è innovativa: nascono gli ambulatori Covid. Non si potrà presentare chiunque, vi si accede soltanto se inviati dal medico. Saranno il luogo del tampone e di tutte le valutazioni, con la decisione finale degli specialisti di rimandare il paziente a casa o di disporre il ricovero in ospedale. Il primo della Asst di Monza sorgerà il 2 novembre a Varedo. La settimana successiva a Limbiate, poi a Monza città. Con la Asst di Vimercate, invece, centro in fase di avviamento a Seregno e a Giussano. L’intenzione è quella di crearne altri per dare risposte sempre più efficaci e per alleggerire l’attività del Pronto soccorso.
Per i cittadini una bella utilità in più, probabilmente una sorpresa anche per molti sindaci. La sanità brianzola, a riflettori spenti, si è però già attrezzata per gestire l’emergenza con un progetto di qualità. Per garantire le cure migliori non basta essere eroi, bisogna essere anche lungimiranti.
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