VEDUGGIO CON COLZANO – “L’artigiano brianzolo fa un po’ fatica quando si parla di smart working, ma si adeguerà anche lui. Ormai bisogna reinventare il modo di lavorare. Questa emergenza sanitaria del Coronavirus ormai ha segnato un punto di non ritorno anche a livello lavorativo. La strada è tracciata, si tratta di darsi delle regole. Non solo a livello normativo, ma anche a livello di processi aziendali”. Oreste Panzeri, titolare della Vicsam, con l’inizio della crisi si era attivato per aiutare un centinaio di aziende a sopravvivere con il lavoro agile.
“Lo chiamano tutti smart working – afferma Panzeri – ciò che è avvenuto finora è meglio definirlo semplicemente lavoro a distanza o lavoro da casa. Lo smart working è tutta un’altra cosa. Ecco, ora che finisce l’emergenza e, con ogni probabilità, si concluderà anche il periodo delle deroghe, è opportuno pensare a come strutturare questo nuovo processo lavorativo”.
Proprio per questo motivo lui in questi giorni, in videoconferenza, ha incontrato un centinaio di imprenditori. Sul tavolo questa necessità muoversi in una nuova direzione digitale. “Per arrivare al lavoro agile e per rendere comunque fruibili i dati alle persone – racconta Panzeri – , c’è tutta una parte organizzativa che le aziende devono rivedere. Facile? Dipende: già ci vuole un cambio di mentalità. Il piccolo artigiano, però, ha necessità minori: per rispettare le nuove regole può arrangiarsi in modo più facile con la regola del distanziamento negli spazi lavorativi. Per le aziende che hanno dai venti dipendenti in su, però, di sicuro è un passo più impegnativo anche se obbligatorio”.
Panzeri non nasconde che tra dubbi e timori tra le aziende un pochino più strutturate qualcuno sta anche iniziando a comprendere che questo cambio di passo rappresenta anche una opportunità: “Se vogliano fare un discorso strettamente sociale – racconta – è un bel progetto di welfare. Offre molti vantaggi dal punto di vista della conciliazione famiglia-lavoro. Alle aziende e ai lavoratori, però, interessano anche i conti: ecco, con il lavoro agile ci sono anche costi inferiori. Comporta minori spostamenti, minori costi, anche disponibilità maggiore delle persone nell’arco della giornata perché possono lavorare in un modo estremamente flessibile. Le aziende avranno tante filiali quanti sono i dipendenti. E’ anche un modo per responsabilizzare chi lavora e per aumentare le sue competenze”.
Desio, una convenzione per fare rinascere la casa natale di Papa Pio XI
DESIO - Al via il progetto di riqualificazione della “Casa Natale di Papa Pio XI”: l’immobile sarà utilizzato per finalità...
Read more