LECCO – Nel tardo pomeriggio di giovedì personale della Polizia di Stato – Squadra Volanti – ha proceduto all’arresto di un ventenne, già destinatario di provvedimento di avviso orale da parte del Questore, e di un ventunenne, entrambi lecchesi, per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale in concorso, oltraggio, lesioni aggravate e danneggiamento aggravato.
Nello specifico, alle 16.40 circa, due equipaggi sono stati inviati dalla sala operativa in via Carlo Porta a Lecco a seguito di diverse chiamate pervenute al numero unico di emergenza che segnalavano una violenta rissa in corso tra più soggetti. Giunti tempestivamente sul posto, gli agenti hanno notato la presenza di due giovani che con i vestiti laceri e i volti sporchi di sangue stavano ingaggiando una violenta colluttazione fra loro.
Intervenuti immediatamente per dividere i due ragazzi, gli agenti sono stati subito aggrediti fisicamente e verbalmente dai due individui: uno con ripetuti spintoni e calci cercava di allontanarli per accanirsi ancora sul rivale che, in tutta risposta, dava ancor più in escandescenza.
A nulla sono serviti i numerosi tentativi posti in essere dagli operatori per riportare la calma tra i due, tentativi puntualmente vanificati dalle grida e dagli spintoni di uno e dalle minacce di morte dell’altro, che avanzava verso i poliziotti con aria di sfida cercando il contatto fisico.
Alla fine uno è stato colpito sullo zigomo sinistro con un pugno. Il collega si è visto costretto a utilizzare lo spray al peperoncino in dotazione che ha consentito di bloccare finalmente il ragazzo ormai in escandescenza e privo di ogni controllo, anche grazie all’intervento di un equipaggio della Polizia ferroviaria.
Una volta fatto salire sull’auto di servizio, il ragazzo ha cominciato a dare ripetute testate al vetro divisorio e calci alle portiere posteriori e sui vetri della volante. Da accertamenti in banca dati i due, seppur giovanissimi, risultavano gravati da numerosi precedenti di Polizia per reati contro la persona e il patrimonio.
L’arresto è stato convalidato. Al processo con rito direttissimo, su accordo delle parti, è stata applicata ad entrambi la pena di 8 mesi di reclusione.