TRIUGGIO – Le belle parole fanno sempre piacere, ma per risolvere concretamente i problemi ci vuole ben altro. Soprattutto se si tratta di contrastare la crisi economica che ormai perdura da anni e di dare una mano alla realtà attive sul territorio. La nostra ricca Brianza, purtroppo, deve fare i conti anche con questa dura realtà: per tirare avanti, possibilmente per opportunità di sviluppo, bisogna innescare percorsi virtuosi. Per questo motivo il sindaco Pietro Cicardi e la sua squadra di assessori, nei giorni scorsi, hanno deciso di approvare una delibera che stabilisce tutta una serie di “agevolazioni per la promozione dell’economia locale mediante la riapertura e l’ampliamento di attività commerciali, artigianali e di servizi”.
In un momento in cui si abbassano sempre più saracinesche, anche nei Comuni più conosciuti del circondario, e sempre più imprenditori si sentono costretti a dire basta, ecco la scelta di mettere mano al portafoglio: ci penserà il Comune, insomma, a cercare il giusto modo di incentivare la ripresa economica cittadina.
Lo scopo è quello di agevolare la riapertura di esercizi chiusi da almeno sei mesi o, per chi è riuscito a sopravvivere in questo periodo difficile, per stimolare l’ampliamento della superficie dei locali e di strutture commerciali. Con una condizione fondamentale imposta dal municipio: la riapertura deve avvenire negli stessi locali utilizzati in precedenza e, naturalmente, riproponendo la stessa attività.
Il sostegno del Comune avviene a livello di imposte e tasse: un contributo nell’anno di riapertura o di ampliamento e per le tre annualità successive. Il Comune, in caso di riapertura, si farà carico del versamento (più che altro della copertura del mancato incasso) del cento per cento dell’Imu (Imposta municipale propria) e della Tasi (tributo per i servizi indivisibili) così come dell’80 per cento della Tari (tassa sui rifiuti). Per chi desidera invece ampliare l’attività, invece, si tratta di un contributo inferiore. Del resto in questo caso sono attività che già riescono almeno a stare a galla e che provano a compiere un passo in più in avanti: quindi agevolazione del 70 per cento sull’Imu e sulla Tasi, 50 per cento per quanto riguarda la Tari.
La Giunta comunale ha scelto di imporre anche dei limiti. Il primo è di tipo economico: il contributo per ogni beneficiario, per la singola annualità, non potrà mai superare i duemila euro. La seconda limitazione, invece, riguarda la tipologia delle attività, dando un’idea ben precisa riguardo alle attività di poco gradite: nessuna agevolazione per i Compro Oro, né per le sale scommesse e neppure per tutte quelle sale che detengono al loro interno apparecchi di intrattenimento per il gioco d’azzardo. Al contrario sono viste molto favorevolmente la riapertura delle attività operanti nel settore dell’artigianato, del turismo, della fornitura di servizi destinati alla tutela ambientale, alla fruizione di beni culturali, tempo libero, commercio al dettaglio, compresa la somministrazione di alimenti e di bevande. Nella speranza che, in tempi di magra, anche questo provvedimento possa contribuire a restituire un po’ di vitalità all’economia locale e a stimolare chi è disposto a investire all’interno dei confini cittadini.
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