“Puntualità e soppressioni migliorano, dunque, rispetto al 2018, ma pensare che ogni giorno ci siano 46 treni che vengono cancellati mi pare davvero non accettabile”. Fabio Pizzul, consigliere regionale del Partito Democratico, punta il dito contro la Regione Lombardia per il servizio ferroviario che viene offerto a migliaia di cittadini e che, in questi ultimi giorni, è tornato sotto la lente di ingrandimento. Al di là della questione del biglietto unico integrato, che ha già evidenziato pecche non da poco, a riaccendere il dibattito è stato Marco Piuri, amministratore delegato di Trenord, intervenuto in Regione per fare il punto della situazione. Concludendo con una frase che ha irritato non poco i viaggiatori: “Il servizio è migliorato nell’ultimo anno”.
“Ci sono due modi paradossalmente corretti per raccontare ciò che ha spiegato Piuri – afferma Pizzul -. Il primo è che il servizio ferroviario in Lombardia non raggiunge livelli accettabili per l’utenza. Il secondo è che lo stesso servizio ferroviario in Lombardia è in via di lento, ma continuo miglioramento. In alcune direttrici la puntualità (ritardo fino a 5 minuti) è migliorata. Non si può negarlo, ma non basta. Anche perché se il mio treno ha 5 minuti di ritardo ogni giorno, alla fine del mese avrò perso 100 minuti”.
“In altre direttrici – dichiara Pizzul – la situazione è davvero pesante. Il peggioramento della linea Milano–Tirano è davvero inaccettabile e ci sarebbero all’orizzonte anche le Olimpiadi. Piuri ha comunicato che è già al lavoro una task force composta da tecnici di Trenord e RFI per tentare di trovare soluzioni a livello di infrastruttura. Lungo la Milano-Asso, solo per fare un altro esempio, è stato installato il nuovo sistema di sicurezza per i treni e questo riduce la velocità di ingresso nelle stazioni aumentando il ritardo. Insomma, tutto è spiegabile, ma non basta spiegare, bisogna far arrivare i treni puntuali. Troppi i 46 treni che vengono cancellati ogni giorno. Piuri sottolinea che la metà delle soppressioni non è dovuta a responsabilità di Trenord, ma questo quanto può interessare ai pendolari che rimangono a piedi?”.
“Dall’incontro – spiega il consigliere regionale del Pd – ho ricavato un’impressione: Trenord fa il possibile per far viaggiare i treni (nessuna altra regione italiana, neppure lontanamente, offre un servizio paragonabile per numero di corse e passeggeri trasportati), ma Regione Lombardia non ha un progetto per far sì che i problemi evidenziati possano essere risolti. La politica dovrebbe avere il coraggio di stabilire quali sono le priorità su cui investire da qui ai prossimi 20 anni. Se siamo arrivati a questo punto è perché da 15 anni a questa parte nessuno ha pensato opportuno acquistare ogni anno qualche treno, tanto che nel 2016 s è dovuti correre ai ripari con un piano di acquisto da 150 treni da accollare a debito sulle spalle dei lombardi per i prossimi 20 anni. Non è poi chiaro come e se regione intenda incalzare RFI, proprietaria della rete ferroviaria, per capire quali siano gli investimenti infrastrutturali già in programma e, magari, concordarne o imporne altri”.
“Aggiungo altro: la Regione – sostiene Pizzul – dovrebbe avere il coraggio di essere chiara con i cittadini. Dovrebbe stabilire quale servizio è in grado di offrire con affidabilità e puntualità e avere il coraggio di rimodulare corse e fermate perchèé non ci si debba trovare in emergenza continua. Negli anni si è sempre “venduto” un servizio in aumento, ma la qualità dello stesso non è certo migliorata. Compito della politica dovrebbe essere quello di mettere i tecnici nelle condizioni di lavorare al meglio; oggi in Lombarda la sensazione è che i tecnici debbano salvare la faccia di una politica che non ha fatto una programmazione adeguata e ha “venduto” un servizio che non era in grado di garantire”.
“Se a questo aggiungete che le tariffe per chi utilizza solo il treno a Milano e a Monza e Brianza dall’1 ottobre sono aumentate anche del 30% – conclude Pizzul -, capite che la rabbia dei pendolari non può che crescere. Per questo il Partito democratico nelle prossime settimane sarà nelle piazze e nelle stazioni lombarde per chiedere che Regione Lombardia metta Trenord nelle condizioni di garantire un servizio all’altezza delle esigenze dei pendolari lombardi”.