VILLASANTA – Uniti dalla passione per le bionde, ma anche per le rosse e per le scure. Una passione che contagia tutti: professionisti ed operai, ragazzi e adulti, politici e forze dell’ordine, persino i sacerdoti. Bionde, rosse e scure da bere, naturalmente.
A Villasanta è nata la Confraternita Birra Trappista che accomuna i “monaci” fondatori – Roberto Quadrini (che dai monaci circestensi ha trascorso l’adolescenza), Pietro Fontana (della monzese birra del Carrobiolo che di birra se ne intende), Michele Paolilla, Pino Timpani e Andrea Aviano – per la volontà di incontrarsi, conoscersi, condividere sorseggiando un buon boccale e spegnendo per una sera i telefonini. Il chiostro degli incontri è il bar Tabaccone di via Mazzini.
“L’idea è nata sorseggiando una birra – racconta Roberto Quadrini – e parlando della vita monacale”. Della sua adolescenza trascorsa a studiare all’abbazia Casamari in provincia di Frosinone e poi quell’organizzazione interna, antica e oggi più che mai attuale, dove ogni monaco ha un suo ruolo ben definito, che permette ai monaci di essere autonomi, ma al tempo stesso di produrre per la comunità tutte quelle leccornie dalle birre, ai biscotti al miele.
Perché non riproporre questo modello sociale anche a Villasanta, coinvolgendo gli amici, i conoscenti e spronando le persone ad uscire di casa e ad incontrarsi in quel chiostro “laico” di via Mazzini? “Fanno parte della Confraternita persone di tutte le estrazioni sociali – continua – Non solo adulti, ma anche ragazzi e persino due signore”.
Riscoprire quella dimensione di rapporti umani al di là delle differenze e fuori dalla rete; riappropriarsi di quei luoghi dove fino a trent’anni fa ci si riuniva prima o dopo cena per una serata di chiacchiere. “Con in mano soltanto il boccale di birra e non lo smartphone – precisa Pino Timpani –. L’idea piace, già altri negozi della via hanno chiesto di poter partecipare”.
B. Api