Chiamato con la sua denominazione corretta, ai più fa solo venire il mal di testa: acido acetilsalicilico. Il suo nome commerciale, tuttavia, è strafamoso in tutto il mondo: il 6 marzo 1899 dalla Bayer viene registrato il marchio Aspirin, per noi italianizzato successivamente in Aspirina.
E’ un farmaco nato come antinfiammatorio, che trova la sua principale applicazione come analgesico per i dolori lievi, ma anche per ridurre la febbre (antipiretico). Oggi, tuttavia, per quest’ultima funzione è stato superato dal paracetamolo, che tutti conosciamo col nome commerciale di Tachipirina e che non ha effetti gastrotossici.
Secondo la tradizione il merito della scoperta spetta a Felix Hoffmann che, nel 1897, riesce a formare l’acido acetilsalicilico. Ha gli stessi effetti dell’acido salicilico, già noto ormai da tempo, ma presenta un vantaggio che in medicina fa sempre la differenza: non produce effetti collaterali.
A oggi rientra nei farmaci che l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera indispensabili. Il suo consumo raggiunge le 40 mila tonnellate annue.