MILANO – “Scarsa consapevolezza della gravità della sua condotta”. Con questa motivazione Chiara Valori, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, ha respinto l’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato del ventenne che, il 9 agosto, alla guida di una vettura aveva travolto e ucciso un bambino di 11 anni che girava in sella alla sua bicicletta in via Bartolini a Milano.
Il ventenne, secondo le indagini, si era messo alla guida dell’auto senza aver mai conseguito la patente. Non solo: aveva assunto sostanze stupefacenti e aveva deciso di guidare malgrado una gamba ingessata. In queste condizioni, infine, viaggiando a una velocità stimata in almeno 90 chilometri orari, aveva investito e ucciso il bambino. Era poi fuggito senza prestare soccorso e si era costituito alcune ore più tardi. Per calcolo, secondo gli inquirenti, per evitare l’arresto.
Ora, davanti alla istanza di scarcerazione, il magistrato non ha avuto dubbi: il ragazzo, nell’interrogatorio, non ha dimostrato di essere consapevole della gravità di ciò che ha fatto.
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