LODI – Nei giorni scorsi gli agenti della Squadra Volanti della Questura sono intervenuti in Lodi in seguito ad una richiesta d’aiuto per una lite domestica giunta su linea 112.
Giunti nei pressi dell’abitazione segnalata, gli agenti hanno rintracciato le due donne (madre e sorella del reo) le quali, al culmine di una lite, erano state percosse e chiuse fuori dal proprio appartamento dal figlio e fratello convivente.
I poliziotti hanno tentato invano di convincere il giovane, trentenne di origine straniera, ad aprire la porta dell’abitazione ma lo stesso, in evidente stato di alterazione psicofisica, non ha permesso l’ingresso urlando ed inveendo contro di loro, minacciando altresì di buttarsi dal balcone.
Vista la contingente situazione di pericolo i poliziotti sono stati costretti a forzare la porta dell’appartamento e, una volta all’interno, hanno constatato come il giovane fosse in evidente stato di agitazione, pericolosamente vicino ad una delle finestre: nel tentativo di bloccarlo ne è nata una colluttazione e, solo dopo alcuni minuti, gli operatori sono riusciti ad avere la meglio immobilizzando il 30enne, che è stato poi condotto in Questura e arrestato per i reati di maltrattamenti in famiglia, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Successivamente è stato condotto in carcere a Lodi e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
La persona arrestata era conosciuta agli uffici per le sue reiterate intemperanze ed era destinatario del provvedimento di “ammonimento per condotte di violenza domestica” emesso dal Questore di Lodi poiché non è nuovo a simili episodi di violenza; infatti, negli ultimi mesi, è stato più volte indagato a seguito dei numerosi interventi effettuati presso la sua abitazione per fatti analoghi a quelli per i quali si è proceduto.