SEREGNO – Un incontro pubblico per ringraziare in modo sincero i seregnesi che percepiscono il reddito di cittadinanza e che si sono messi a disposizione della collettività. È l’iniziativa del sindaco Alberto Rossi, che ha convocato i volontari nella sala civica “Monsignor Gandini” per esprimere la gratitudine sua personale e quella della comunità cittadina.
“Ci tengo a ringraziare queste trentadue persone – commenta Rossi – e a sottolineare il loro impegno. Ci tengo perché spesso nei confronti di chi può vivere anche solo un periodo di difficoltà della vita c’è un pregiudizio che la maggior parte delle volte non corrisponde alla realtà: abbiamo trovato persone disponibili, attente, che con il loro contributo ci hanno davvero aiutato. Il reddito di cittadinanza è certamente uno strumento che ha grandi margini di miglioramento. Ma al di là di questo, che sarebbe tema di altri spunti e riflessioni, ci tengo a sottolineare come in Comune, in maniera molto “brianzola”, ci si è tirati su le maniche e si è avviato questo percorso già dal 2020”.
Tra le trentadue persone situazioni diverse, età, sesso, fasce d’età differenti. In tutti loro una caratteristica comune: il desiderio di rendersi comunque utili. In base alle loro preferenze, ma anche considerando la loro formazione e le loro inclinazioni, il Comune ha coinvolto queste persone in numerose attività: dal contribuire all’ingresso sicuro dei bambini nelle scuole a piccole manutenzioni, dall’accompagnamento sui mezzi scolastici al lavoro negli uffici, fino alla collaborazione in eventi comunali, compresa naturalmente anche la recentissima Seregno Sport Week.
“Penso sia importante che il Comune chieda e proponga queste attività per la comunità – conclude Rossi -. I numeri delle persone coinvolte stanno crescendo, nuovi progetti stanno già partendo, e conto che il numero delle persone aumenti ulteriormente nei prossimi anni”.
Intanto un grazie a questi “apripista”, con tanto di attestato firmato dal sindaco. Un domani, in occasione della ricerca di un posto di lavoro, potranno esibirlo con orgoglio perché loro, senza farsi pregare, hanno dimostrato che ben conoscono il valore dell’impegno.