SEREGNO – Era uno sogno, poi è diventata realtà. La Casa della carità, adesso, è addirittura un punto di riferimento, non solo per la città di Seregno visto che si tratta di un progetto davvero unico a livello provinciale e che, spinta dalla competenza e dalla disponibilità dei volontari, sta davvero facendo dei passi da gigante. “Il vero miracolo – racconta Monsignor Bruno Molinari, promotore di questa realtà insieme alla comunità pastorale – è vedere che tutte le associazioni lavorano insieme”. Si tratta di una battuta, naturalmente, ma c’è del vero: nello spazio messo a disposizione delle suore in via Alfieri tutte le realtà del territorio hanno scoperto che lavorando gomito a gomito, unendo le forze, si possono ottenere risultati davvero stupefacenti.
“Sembrava già impossibile arrivare dove siamo ora – commenta Monsignor Molinari -. Siamo partiti proprio un anno fa con le prime attività, poi grazie alle suore e ai volontari, è stato fatto un lavoro importante che sta dando i suoi frutti”.
Quando è nato il progetto si contavano circa 180 volontari, alcuni già parte delle associazioni coinvolte, altri nuovi. Il numero si è un po’ ridimensionato a causa del Covid, tra timori e necessità di tutelare soprattutto la fascia più anziana. I progetti, al contrario, sono in forte espansione.
A fare aprire i battenti della struttura era stata il 27 aprile 2021 la mensa solidale. Un servizio rilanciato proprio in questa sede. Circa una ventina di ospiti fissi in questo momento, 3.080 i pasti erogati fino al 15 febbraio 2022. Attività collaterale è quella della consegna dei pacchi viveri. Gli utenti vedono la parte finale, quella della consegna. In realtà ci sono 45 volontari che si preoccupano della raccolta del cibo (soprattutto dal Banco Alimentare, ma anche alcuni supermercati contribuiscono), altri 25 fanno le consegne. In tutto 130 nuclei familiari seguiti, con pacco mensile, per un totale di 1.648 confezioni consegnate in meno di un anno.
Dalla Casa della carità viene gestito anche il servizio di ritiro e consegna indumenti per adulti. In questo caso 20 nuclei alla settimana. Le situazioni di bisogno non mancano. E così ecco anche il servizio docce il sabato mattina, il Piano Freddo che quest’anno ha raggiunto numeri da record: i posti letto sono 20 (16 uomini e 4 donne), ma nel corso dell’anno sono ruotate 27 persone complessivamente. Con loro c’è un educatore, ma anche il custode notturno. Molto bene anche la scuola di italiano per stranieri che conta 92 iscritti.
Qui, però, si guarda avanti: nei prossimi giorni inizieranno i lavori per l’emporio solidale. L’apertura è prevista per maggio. Valutazioni in corso per aprire un centro diurno, così come per indirizzare verso un dormitorio l’esperienza del Piano Freddo. La scuola per stranieri, infine, dopo avere aperto il corso di sartoria è pronta a partire con l’informatica. La solidarietà, insomma, qui non si improvvisa. La Casa della carità è una azienda, anche se “a perdere”: nel 2021 sono stati spesi più di 200mila euro. Non è più un sogno, ora è davvero un bel segno.
