MILANO – Nella giornata in cui si vocifera della possibilità del passaggio della Lombardia in zona arancione, il governatore Attilio Fontana non nega questa possibilità. Anzi, tutt’altro. “La direzione è sicuramente quella – ha dichiarato a margine dei lavori del Consiglio regionale – speriamo di riuscire a fermarci prima. Sembra che quella sia la direzione, è però difficile fare delle previsioni soprattutto perché la variante Omicron è completamente diversa. Lo sviluppo non è paragonabile al vecchio Covid. Non penso si possano fare delle anticipazioni, se già era difficile prima adesso lo è ancora di più”.
Al di là delle sue dichiarazioni, restano comunque i numeri. Dei tre fattori che determinano il passaggio di colore, uno non è da prendere nemmeno in considerazione: l’incidenza dei casi Covid è ben oltre il limite in tutta Italia. Resta da monitorare dunque la sola situazione degli ospedali.
Per quanto riguarda il tasso di occupazione dei reparti ordinari, la soglia da non superare è quella del 30 per cento. La Lombardia al momento è al 28,7 per cento (media nazionale al 25,5 per cento). Tradotto in numeri, significa che sono occupati 2.999 posti su 3.138 possibili. Con i ritmi di questo periodo la soglia potrebbe essere superata tra oggi e domani.
Va un po’ meglio la terapia intensiva: qui il tasso di occupazione è del 16,1 per cento (media nazionale 17,3 per cento), con il limite del 20 per cento da non superare. Anche qui, tradotto in numeri, significa che sono occupati 246 posti su 306 possibili. Per i 60 restanti, se ci basiamo sui ritmi di questo periodo, c’è la possibilità che la Lombardia riesca a non superare il 20 per cento entro venerdì, giorno in cui si determina l’eventuale passaggio di colore. La convinzione, tuttavia, è che sia solo questione di tempo.