MONZA – “La Giunta regionale ha deciso di spostare di 5 anni i termini fissati nel 2014 per la riduzione del consumo di suolo. È quanto si evince dalla lettura del Defr 2021, il documento di economia e finanza regionale approvato a maggioranza in Consiglio regionale”. il brianzoloGigi Ponti, consigliere regionaledel Partito Democratico, non nasconde la sua delusione dopo il voto dell’Aula.
“All’allegato 6 – spiega – viene modificato il Piano territoriale regionale, dove gli obiettivi di riduzione del consumo di suolo previsti dai piani di governo del territorio vigenti – riduzione del 25% entro il 2020 e del 45% entro il 2025 per gli interventi residenziali e del 20% entro il 2025 per le altre funzioni – vengono tutti posticipati di cinque anni”
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“Il centrodestra in Lombardia – afferma Ponti – dimostra ancora una volta di non credere alla difesa dell’ambiente e del territorio. Questo è l’ennesimo ritocco dilatorio di una legge regionale che nasce nel 2014 e non viene attuata fino al 2018, perché la Giunta non ha varato prima il Piano territoriale regionale senza il quale i Comuni, materialmente, non potevano sottrarre aree all’edificazione”.
“Spostare in là i termini – conclude Ponti – significa non vedere che non c’è solo la pandemia del coronavirus, c’è anche quella del cemento che divora il territorio e la nostra salute. Significa lasciare che nei prossimi dieci anni le logistiche occupino indisturbate altri ettari di territorio oggi agricolo o naturale, perché anche in questo caso, lampante se si guarda ai margini delle nostre città, il centrodestra non vuole approvare una legge che metta regole e ponga un freno. Contro la pandemia del cemento c’è un solo vaccino, fare buone leggi e attuarle, ma occorre avere consapevolezza e volontà”.