SEREGNO – I libri vecchi della biblioteca rimossi dagli scaffali e inviati al macero: in città scoppia la polemica. A puntare il dito accusatorio contro l’amministrazione comunale è Ilaria Anna Cerqua, capogruppo di Forza Italia, che non ha per nulla gradito l’intervento dell’assessore Federica Perelli (che ha la delega alla Cultura) nella seduta consiliare del 3 novembre.
“La politica di acquisto della biblioteca – aveva spiegato l’assessore nell’occasione – si basa su edizioni nuove ed esiste la politica dello scarto, che mira a incrementare il patrimonio e a rinnovarlo costantemente; i libri vecchi e datati vengono buttati in discarica perché sono inutili per la cittadinanza che in una biblioteca auspica di trovare novità librarie”.
Frasi che avevano destato un certo scalpore, misto a disappunto, tra i banchi dell’opposizione. L’assessore, però, non ritratta di una virgola. Anzi, ribadisce il concetto difendendo questo modo di lavorare. “La costante revisione del patrimonio librario – spiega – è un indice di valore e regola fondamentale nell’attività di una biblioteca di pubblica lettura. Per dare alcuni elementi di riflessione, la biblioteca civica “Ettore Pozzoli” ha un patrimonio librario di circa 88mila titoli. Ovviamente, per fornire un servizio di qualità ai propri utenti, procede all’acquisto di circa 3mila titoli ogni anno: banalmente, per trovare posto sugli scaffali ai nuovi titoli occorre eliminare libri non più attuali. Per una mera questione geometrica… I libri che, per usare un termine tecnico, non sono solo quelli consunti (anzi, questi ultimi può capitare che vengano rimpiazzati con nuove copie, se sono ancora attuali). Vanno a scarto i libri che, per contenuto, non sono più attuali, quelli superati da nuove edizioni oppure quelli che da molto tempo non vengono richiesti per il prestito. Chiaramente, c’è attenzione a non eliminare titoli che possano avere comunque un interesse: per esempio, assicurandosi che lo stesso titolo rimanga comunque disponibile all’interno del catalogo di BrianzaBiblioteche, di cui Seregno fa parte”.
Lo stesso assessore fa presente che bisogna fare una distinzione per quanto riguarda i volumi scartati: “Testi troppo obsoleti o troppo consunti hanno come inevitabile destino il macero, mentre quelli ancora attuali e in buono stato possono essere destinati ad associazioni che se ne avvalgono per finalità sociali”.
Il consigliere Cerqua, però, ha molto da ridire: “Il fatto che libri vecchi e datati vengano portati in discarica, trattati dunque come rifiuti, appare già di per sé impressionante, e diventa molto preoccupante se a buttarli è una biblioteca comunale. In tutta Italia e anche nel mondo esistono iniziative finalizzate a mantenere in vita libri vecchi e datati: dalla semplice donazione a circoli, associazioni, scuole, parrocchie, carceri o e a singoli privati interessati ovvero attraverso progettualità che si sono sviluppate negli ultimi anni di booksharing e circolazione gratuita dei libri vecchi con “mini-biblioteche” free posizionate in angoli della città”.