SEREGNO – Il sindaco rimescola le carte, visti gli sviluppi della vicenda dell’aggregazione di Aeb con A2A, l’opposizione insorge e chiede il rispetto delle leggi. È sempre infuocata l’atmosfera in città su un tema che ha già suscitato mille polemiche e battaglie giudiziarie, in attesa di capire se ci saranno anche risvolti penali e se interverrà pure la Corte dei Conti.
Intanto la novità è rappresentata dal cambio dell’assegnazione delle deleghe tra nella Giunta comunale. Il sindaco Alberto Rossi ha deciso di revocare a Giuseppe Borgonovo quella alle Società partecipate, affidandola al vicesindaco Roberto Marini. Borgonovo, oltre a conservare la delega ai Lavori pubblici, ora dovrà occuparsi anche dell’Ambiente. Alla base della decisione, come ha spiegato lo stesso sindaco nella seduta consiliare di mercoledì, la considerazione che Borgonovo ha ricevuto un avviso di garanzia proprio per l’operazione industriale con A2A. Rossi, peraltro, ha aggiunto che pure lui rinuncerà a occuparsi delle vicende di Aeb, quindi non garantirà nemmeno la sua presenza all’assemblea dei soci, avendo ricevuto a sua volta un avviso di garanzia per “turbativa della libera scelta del contraente” e per “corruzione”.
Il mini rimpasto di Giunta, però, non è stato affatto gradito dai gruppi di minoranza, che dopo gli ultimi sviluppi della vicenda si aspettano conseguenze di ben altro tipo: proprio loro avevano invocato l’arrivo di un commissario ad acta per la gestione di tutti gli aspetti relativi all’operazione e, in particolare, a gran voce avevano chiesto lo stop dopo la sentenza del Consiglio di Stato.
“Siamo ormai posti davanti ad una situazione sconcertante e surreale – commentano “Noi x Seregno”, Lega e Forza Italia con una nota congiunta -. Il sindaco comunica di non partecipare più a nessuna attività riguardante Aeb, quindi stucchevolmente non rappresenterà l’azienda neanche durante l’assemblea dei soci. L’assessore Borgonovo nel frattempo si vede espropriato dalla sua delega alle partecipate, dopo le continue disastrose dichiarazioni che ha fatto in questo anno e mezzo riguardo l’operazione con A2A culminate con un avviso di garanzia con ipotesi di reato gravissime. Destinato a fungere da capro espiatorio?”.
La minoranza chiede ora un passo in più: “L’unica opzione che rimane a questa maggioranza è quella di dimettersi per restituire dignità alla città di Seregno. La situazione è sempre più opaca, il sindaco si trova in un vicolo cieco e preoccupato. Cerca di limitare il danno parlando di passo indietro per non creare conflitti di interesse sulla questione che lo vede indagato per corruzione. Ma si guarda bene dal dare applicazione concreta alla determina derivante dalla sentenza del Consiglio di Stato che ordina di predisporre una apposita gara di rilevanza pubblica. Rossi deve assumersi completamente le proprie responsabilità amministrative e politiche, facendo chiarezza definitiva sulla situazione e, contemporaneamente, rassegnando le dimissioni da un ruolo che lo vede palesemente inadeguato”.