MONZA – “Il primo punto del programma elettorale del sindaco Dario Allevi recita così: “Crediamo fortemente che il tema della legalità sia centrale per la nostra città. Il rispetto delle leggi è, infatti, il primo strumento contro il degrado sociale e il primo alleato per la tutela dei cittadini”. A conti fatti quello della sicurezza è stato un vessillo agitato in campagna elettorale che viene disatteso ogni giorno – chiarisce Carlo Abbà, di MonzAttiva –. Non lo dico io, ma le cronache. Basta leggere i giornali monzesi per accorgersene. Non passa settimana in cui non si registrino uno o più episodi legati alla mancata sicurezza nei confronti dei cittadini”.
Il gruppo di MonzAttiva punta il dito contro la stazione ferroviaria, dove ritiene che nulla sia cambiato. “È sufficiente fare un giro a qualsiasi ora del giorno per accorgersi che la zona è ancora un ricettacolo di spacciatori che spariscono solo nei momenti in cui si ferma la camionetta dell’esercito. Per tutto il resto del tempo lo spaccio continua indisturbato sotto gli occhi dei pendolari: non proprio il migliore biglietto da visita per chi arriva a Monza in treno – dice Maria Chiara Pozzi, consigliere comunale di MonzAttiva -. La situazione è anche peggiore di prima in corso Milano, dove i monzesi sono arrivati a chiedere la chiusura dei sottopassi pedonali esasperati dalla situazione. “Vengono usati per tutto tranne che per quello per cui esistono”, puntualizza Pozzi.
“Altrove la situazione non è migliore – aggiunge Abbà – Nell’area Cambiaghi a parte sporadici interventi e il recente allontanamento di quattro soggetti, la situazione sta peggiorando come raccontano le persone che la frequentano per motivi di lavoro. E tutto il centro dal giovedì alla domenica notte è ostaggio della mala movida, un fenomeno sempre più preoccupante. Nelle ultime settimane si sono registrate almeno tre risse nelle ore del divertimento serale, un ragazzo è stato aggredito e un’altra persona è stata accoltellata e una donna è stata aggredita in pieno giorno. Nessuno degli episodi è riconducibile alla criminalità organizzata. Si tratta di episodi di violenza per cui era stata promessa tolleranza zero e per cui sono stati investiti migliaia di euro dei contribuenti (un’auto blindata e una ventina di agenti in più) che non hanno portato alla risoluzione di alcun problema”.
Negli ultimi giorni si è registrato il caso di un venditore abusivo di rose che è stato multato dalla Polizia locale con una multa da 3 mila euro. “Un caso che ha scatenato l’indignazione dei cittadini – sottolinea Abbà – molti dei quali si sono schierati con l’ambulante extracomunitario: è la dimostrazione plastica di come agisce questa amministrazione: debole coi forti, forte coi deboli”. “Di certo, la favola del detto fatto – conclude Pozzi -, tanto cara a questa Giunta, non è valida in tema di sicurezza e legalità”.