SEREGNO – Il Comune di Seregno non si arrende, anzi rilancia: pronta una nuova squadra di avvocati per cercare di contrastare la sentenza del Consiglio di Stato e dare nuovo slancio alla aggregazione industriale tra il gruppo Aeb e il colosso A2A. Nei giorni scorsi Pietro Cervadoro, dirigente dell’area Affari economico finanziari, ha infatti firmato l’affidamento dell’incarico allo studio legale Bonelli Erede Pappalardo di Milano nella persona dell’avvocato professor Luca Rolando Perfetti.
Una decisione che fa discutere, perché arriva all’indomani della notifica dell’informazione di garanzia al sindaco Alberto Rossi, all’assessore Giuseppe Borgonovo (con delega alla Società partecipate) e al segretario generale Alfredo Ricciardi, per indagini della Procura della Repubblica di Monza relativamente alle ipotesi di reato di “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente” e “corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio” proprio in relazione all’operazione industriale. La “partita”, insomma, si gioca contemporaneamente su due fronti: quello amministrativo e quello penale. In entrambi i casi, l’avversario ha un nome e un cognome: è il consigliere comunale Tiziano Mariani (“Noi x Seregno”), che ha promosso il ricorso al Tar Lombardia evidenziando di non aver potuto esercitare consapevolmente il suo ruolo poiché non gli era stata consegnata la “due diligence”, con tutte le valutazioni sull’opportunità dell’aggregazione tra i due gruppi industriali. Lo stesso Mariani, successivamente, aveva anche presentato un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere di fare piena luce sull’aggregazione, nell’interesse della collettività.
A dire il vero per Mariani il braccio di ferro prevede anche un terzo campo di battaglia: quello della Corte dei Conti, a cui chiede di verificare un eventuale danno arrecato all’ente da chi ha votato l’ormai famosa delibera del 20 aprile 2020, quella che dava il mandato al Comune di Seregno di presentarsi nell’assemblea dei soci di Aeb per dare parere favorevole all’approvazione. Un sì decisivo, visto che il Comune deteneva il 54 per cento del pacchetto azionario.
La giustizia amministrativa si è già pronunciata. Dapprima il Tar Lombardia il 15 febbraio ha dato ragione al consigliere Mariani (e a due aziende che evidenziavano l’obbligo di procedere con una gara a evidenza pubblica), poi il Consiglio di Stato, con sentenza depositata l’1 settembre, ha respinto il ricorso presentato da Aeb dicendo no all’operazione. Gli effetti del pronunciamento sono ancora tutti da verificare ed è materia da esperti del diritto amministrativo. Proprio per tale motivo il dirigente del Comune ha deciso di affidare l’incarico allo studio legale, “posto che occorre tutelare gli interessi dell’amministrazione comunale – come si legge nell’atto pubblicato all’Albo Pretorio – ed esercitare l’azione amministrativa nel modo più corretto in relazione a quanto stabilito da ultimo nelle sentenze del Consiglio di Stato”.
Per l’affidamento dell’incarico, al momento, sono stati stanziati poco più di 14mila euro. Gli interessi in gioco, che si tratti di aggregazione o di tornare a una Aeb indipendente (“romantico isolamento non più praticabile”, secondo il sindaco Alberto Rossi), sono nell’ordine di centinaia di milioni di euro.