SEREGNO – Una sentenza nel merito, per stabilire chi ha ragione e chi ha torto, slitterà al 2022: nel frattempo, però, non ci sarà alcuna rimozione della vasca e della cabina elettrica realizzate sotto la strada comunale nella zona della Porada. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, sospendendo l’ordinanza del Comune di Seregno, per non recare alcun danno alle attività produttive e agli insediamenti abitativi nella zona della Porada.
La causa vede proprio il Comune contrapposto all’impresa Edilombarda Srl per la lottizzazione di via Bologna, che sui piani urbanistici è meglio definita come “Comparto produttivo D1”, che le due parti avevano definito con convenzione stipulata nel 2004.
In fase di realizzazione dei capannoni, però, i tecnici dell’impresa confrontandosi con Aeb si sono resi conto che la rete idrica e quella elettrica, così com’erano strutturate in quel momento, non sarebbero state in grado di soddisfare le esigenze dei futuri insediamenti. L’impresa ha pertanto provveduto a creare una vasca di accumulo dell’acqua e una nuova cabina elettrica, a servizio anche dei nuovi insediamenti residenziali previsti nella zona.
Il motivo della discordia è l’ubicazione di queste opere, ovvero sotto la sede stradale. Secondo l’impresa una scelta concordata con Aeb e di cui era a conoscenza anche il Comune, ma gli uffici municipali la pensano ben diversamente: tant’è che nel novembre 2017 è stata notificata all’impresa l’ordinanza di demolizione. Annullata una prima volta dal Tar (poiché non era stata preceduta da una diffida), l’ordinanza è stata di nuovo firmata nel 2020.
L’impresa si è rivolta una seconda volta al Tar che, nel novembre 2020, ha respinto le sue tesi rigettando il ricorso. La sentenza non è stata sufficiente per porre fine alla disputa: la questione è stata portata sui tavoli del Consiglio di Stato.
Qui la decisione finale è ancora tutta da stabilire. I giudici hanno deciso di rinviare la trattazione all’udienza del 7 aprile 2022. Nel frattempo, tuttavia, hanno anche deciso di sospendere l’esecutività della sentenza del Tar Lombardia: la vasca per l’accumulo dell’acque e la cabina per l’energia elettrica restano dove sono. A un primo esame della documentazione – spiegano i magistrati – “vi sono vari indizi concordanti tali da poter ritenere che le due opere realizzate da parte appellante, peraltro per d’utilità collettiva per il compendio produttivo Via alla Porada in Seregno, fossero state concordate con Aeb e col medesimo Comune o, in ogni caso, non estranee alla volontà di questi ultimi”. Il Consiglio di Stato va anche oltre: “Anche ad ammetterne l’abusività, dette opere rispondono a bisogni collettivi locali, per cui l’eventuale loro rimozione, prima della disamina dell’appello nel merito, potrebbe determinare un rilevante danno non alla sola Edilombarda Srl, ma pure al compendio stesso”.