BRUGHERIO – Ben 14 anni di attesa. Tanto si è reso necessario per individuare il rapinatore che nel 2007 aveva svaligiato un appartamento – unitamente ad un complice ancora sconosciuto – alla presenza della proprietaria. Ora, grazie alle indagini biologiche e dattiloscopiche, mai interrotte, è stato possibile dare un’identità ad uno dei rapinatori.
Tutto risale al mese di novembre 2007. Sembra un normale pomeriggio invernale quando improvvisamente la proprietaria di un appartamento in un condominio del centro città sente bussare alla sua porta: all’ingresso si presentano due uomini che, dopo qualche banale domanda, spingono la donna all’interno della sua abitazione. Da quel momento la situazione degenera in pochi istanti. La donna viene immobilizzata e bloccata su una sedia da uno dei due rapinatori, mentre l’altro fruga tutta l’abitazione. Al termine della “ricerca” i due si allontanano rapidamente con tutto il cospicuo bottino trafugato, composto da monili, orologi e soldi contanti. In pochi istanti la donna, rimasta legata con dei capi di abbigliamento, si libera e avvisa i carabinieri.
I rilievi all’interno dell’abitazione avevano permesso ai militari di repertare alcuni oggetti sulla cui superficie – grazie agli accertamenti effettuati dal Ris di Parma – erano state individuate alcune impronte ritenuti utili ma non ancora associabili ad un’identità.
Grazie alla comparazione tra il dato papillare già acquisito con quelli effettuati a seguito di altre rapine commesse recentemente dallo stesso soggetto, è stato possibile ricollegare l’impronta dandole finalmente un’identità. Per questo motivo il soggetto, 40enne di origine cilene, in Italia senza fissa dimora, è stato denunciato per la rapina del 2007.