SEREGNO – Un litigio in piazza in piena regola. Perché Facebook, per quanto virtuale, una piazza lo è davvero ed è frequentatissima. Anche in una località come Seregno che, forte dei suoi 45mila abitanti e della grande forza che ha di richiamare persone da tutto il circondario ed è sempre un punto di riferimento.
Il motivo della lite è molto semplice: si tratta delle iniziative per l’estate. ViviSeregno, la rete dei commercianti che fa sempre vivere la città durante tutto l’anno rendendola sempre attrattiva, ha infatti organizzato un ricco programma, con ben sedici appuntamenti dedicati allo street food. Non tutti uguali: si tratta di serate con menù a tema, sempre diverso, per poter soddisfare tutti i gusti e offrire un programma ricco e gustoso in tutti i sensi. In più, ovviamente, nel corso delle serate anche altri motivi di attrazione, tra musica e intrattenimento.
Una proposta che, ancora prima della serata d’esordio (il 24 giugno) si sa già come andrà a finire: sarà un grande successo. Permetterà ai cittadini di uscire di casa nelle calde serate estive, tra negozi aperti, con la possibilità di mangiare qualche boccone stuzzicante e a prezzi modici.
L’idea, però, è tutt’altro che piaciuta al gruppo “Seregno Bar Ristoranti Uniti”, che non nasconde il suo malcontento. Il senso della protesta è facile da intuire: nel momento in cui bar e ristoranti possono riaprire senza restrizioni e senza il coprifuoco, ecco che davanti alle loro vetrine arrivano gli ambulanti dello street food e fanno concorrenza.
“Non siamo favorevoli agli eventi di food in piazza Risorgimento a Seregno – scrivono i ristoratori su Facebook -. Oltre a noi molti commercianti e residenti contrari a questa idea di 16 serate in piazza”. Una presa di posizione che trova favorevoli altri addetti del settore. “Sono pienamente d’accordo – scrive uno di loro -, si dovrebbe cercare di creare un’evento a “porte aperte” tra tutto il comparto horeca locale per ciò che concerne il food, dando modo così al mondo del food & beverage locale di farsi conoscere e riprendersi e casomai inserire per le vie del centro un discorso di venditori ambulanti di altro genere. Per intenderci bancarelle di artigianato locale e non, hobbisti, evitando però la parte “concorrenziale” del food su ruote per dare un aiuto ed uno stimolo alle imprese locali della ristorazione che mi sembra abbiano già sofferto abbastanza in questi ultimi 15 mesi e non credo si debbano anche trovare a combattere con una “concorrenza” che proporrà sicuramente food a basso prezzo viste le spese minori che questi ambulanti devono affrontare…”.
Maurizio Lissoni, presidente di ViviSeregno, sempre attraverso i social network respinge le critiche: “Noi discutiamo in trasparenza e non tramite social network. Non usiamo i social per portare acqua al nostro mulino con dati non corretti (all’incontro c’era Confcommercio perché il motivo non era la discussione degli eventi e tra quelli presenti, circa 25, solo 4-6 erano contrari tra cui qualcuno che ha cambiato idea dopo aver firmato di essere a favore). Poi ci sono gli altri 300 commercianti. La sede di Confcommercio e Viviseregno è sempre aperta per la costruzione del nostro futuro commerciale, servono proposte e non critiche sterili. Questi messaggi comunicano solo divisione invece che sinergia, a voi la scelta di cosa fare”.
I ristoratori ribattono al volo: “Quindi un’associazione di commercianti decide su che evento food fare davanti a due locali in piazza Risorgimento senza tenere conto dei 15 mesi che il settore ha subito? Purtroppo il nostro settore non è mai stato preso in considerazione da ViviSeregno”.