SEREGNO – “Colosso Bea? Con tutto il rispetto stiamo parlando di una società che ha un fatturato di soli 25 milioni di euro e 60 dipendenti. La nostra Gelsia Ambiente, da sola, ha un fatturato di 40 milioni e 365 dipendenti. Questo va detto, perché bisogna comparare le mele con le mele, non le mele con i fichi”. Giuseppe Borgonovo, assessore alle Società partecipate, ha preferito essere molto franco e diretto nella seduta di Consiglio comunale di giovedì sera, intervenendo su quello che è il tema del momento in Brianza. Ovvero il ricorso di Bea (Brianza Energia Ambiente SpA) al Consiglio di Stato contro l’aggregazione tra Aeb e A2A.
A tirare fuori l’argomento ci ha pensato il sindaco Alberto Rossi in apertura di seduta per alcune sottolineature: “I nostri legali hanno preso atto del ricorso e stanno facendo valutazioni. Ribadisco che Bea a fine 2019 voleva acquisire quote di Gelsia Ambiente, proposta per noi irricevibile per che dai soci non è mai stato dato alcun mandato di vendere quote. Sia chiaro che anche a oggi non abbiamo venduto alcuna azione: c’è stata con A2A una aggregazione per garantire un futuro industriale solido. Spiace che anche nel testo del ricorso ci siano state strumentalizzazioni o manipolazioni, attribuendomi concetti che non ho mai pensato”. Critiche a distanza anche nei confronti del consigliere regionale Marco Fumagalli (Movimento 5 Stelle), facendo presente che ci sono stati “commenti faziosi anche di personaggi che non hanno implicazioni nella vicenda, come sancito dal Tar”.
Rossi ha inoltre affermato che “l’operazione di tutto si occupa tranne che dell’ambiente. Nei patti parasociali, anzi, non si esclude la possibilità del distacco di Gelsia Ambiente. Ora il ricorso di Bea arriva dopo un anno, la presidente Daniela Mazzuconi che è un modo per difendersi. Di fatto è un modo per ammettere che Bea non ha un reale interesse nell’operazione Aeb”.
Affermazioni respinte da Tiziano Mariani (“Noi x Seregno”), che a sua volta aveva fatto ricorso al Tar (nel suo caso si trattava della mancata possibilità di esercitare il suo ruolo di consigliere comunale non potendo disporre della “due diligence”): “Il sindaco fa sempre finta di non capire. Bea, azienda pubblica partecipata anche dalla Provincia di Monza e Brianza che detiene il maggiore pacchetto azionario, ha finalmente detto che non abbiamo più il controllo su Aeb. Avevamo un gioiello di azienda, oggi il sindaco in Aeb non è più nessuno, la gestione è di A2A. Un colosso che si chiama Bea mi sta dando ragione: bisogna battersi per la legalità, la trasparenza e la garanzia del bene pubblico”.
L’assessore Borgonovo, che probabilmente non ha accolto di buon grado il ricordo di Bea, a quel punto si è sfogato: “Sento definire colosso un’azienda che ha solo 25 milioni di fatturato. Sul tema dell’ambiente non abbiamo preclusioni verso società in house, ma la qualifica dev’essere reale e non presunta. Al termine della gara a doppio oggetto Seregno e i Comuni valuteranno i perimetri dei servizi ambientali e faranno le scelte opportune. Nel frattempo non possiamo guardare quello che fanno gli altri, anche in modo spregiudicato, sul territorio. Se l’opposizione vuole che noi usciamo dal settore dell’ambiente, lo dichiari pubblicamente. Noi vogliamo essere protagonisti”.