CESANO MADERNO – È giunto a conclusione il trasferimento degli uffici tecnici del Comune nell’ala settecentesca di Palazzo Arese Jacini dove aveva sede l’Isal, l’Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda. A sua volta l’Isal si è spostato andando ad occupare l’ala sud del Palazzo, recentemente ristrutturata, e alcuni spazi al piano terra dell’ala nord.
Obiettivo: trasferire gli uffici tecnici del Comune a Palazzo Arese Jacini in uno spazio adeguato, un’area funzionale ad un ambito importante per la vita della città; contemporaneamente, liberare gli spazi nello stabile di via Fermi dove dovrà essere ospitata la sede dell’Inps come prevedono gli accordi tra l’Istituto e il Comune.
Gli spazi in via Fermi sono liberi da fine maggio. Nei mesi scorsi il sindaco Maurilio Longhin ha sollecitato lo svolgimento di sopralluoghi da parte dell’Inps, sopralluoghi poi avvenuti, l’ultimo il 19 aprile scorso.
Un trasferimento complesso quello portato a termine, che coinvolge non solo gli uffici comunali ma anche un archivio storico, di interesse nazionale e quindi vincolato, un patrimonio a cui il Comune tiene molto e col quale prosegue il rapporto di collaborazione sui temi della valorizzazione della nostra eredità storica e culturale. I numeri sul delicato trasferimento dell’Isal rendono l’idea della mole dei materiali movimentati: 100 mila libri, 400 mila fotografie, in linea quasi 2 chilometri di scaffali di materiale archivistico.
Il ritorno in città dell’Inps adesso è possibile, l’amministrazione ha rispettato i tempi, affrontando un trasloco molto impegnativo, dal punto di vista dell’organizzazione e dei costi, circa 150 mila euro, destinati tra le altre cose all’acquisto di nuovi archivi per i numerosi e prestigiosi volumi dell’Isal, il cui patrimonio deve essere conservato e valorizzato in modo appropriato.
Tutta l’operazione si è svolta in più fasi, a partire dall’ottobre scorso. Un trasferimento programmato e scandito da tempi precisi, per l’importanza dell’Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda e per la rilevanza delle strutture comunali coinvolte, Urbanistica e Lavori pubblici, la cui attività non può essere interrotta perché essenziale per i cittadini e le imprese.
La prima fase, da fine ottobre a metà novembre, ha riguardato l’avvio del trasferimento dell’Isal al piano terra dell’ala sud di Palazzo Arese Jacini. La seconda fase, durante il mese di dicembre, è stata dedicata al trasloco dell’Urbanistica dall’area ex Swatch all’ala sud del secondo piano. La terza fase, da febbraio a metà marzo, ha visto la conclusione del trasferimento dell’Isal nell’ala nord di Palazzo Arese Jacini. La quarta fase, da fine maggio a inizio giugno, si è concentrata sul trasloco degli uffici dei Lavori pubblici da via Fermi a Palazzo Arese Jacini.
Gli spazi occupati dall’Isal, in parte dell’ala nord e nell’ala sud, misurano circa 600 metri quadrati. All’incirca la stessa dimensione dell’area occupata dagli uffici comunali dell’area tecnica, su tre piani nell’ala sud.
“Un passaggio importante – afferma il sindaco, Maurilio Longhin – volto alla razionalizzazione degli spazi degli uffici comunali, alla tutela dell’Isal e a lasciare liberi gli spazi di via Fermi per l’Inps. Un’operazione programmata e pianificata. Quello che dovevamo fare è stato fatto, con efficienza e responsabilità, mantenendo l’impegno di liberare gli spazi di via Fermi entro la primavera per consentire il ritorno dell’ente nella nostra città”.
“Il trasferimento – spiega il direttore del Dipartimento Valorizzazione dei Beni Culturali dell’Isal, Ferdinando Zanzottera – ha rappresentato anche l’occasione per riordinare i materiali bibliografici secondo i più moderni criteri di biblioteconomia, senza mai perdere di vista le esigenze di una tempistica coerente con lo spostamento degli uffici comunali. Sono soddisfatto: abbiamo ricostruito una memoria visiva importante e, nello stesso tempo, abbiamo innovato e rispettato i tempi”.