SEREGNO – “Mi ero convinto ad attendere con fiducia e serenità, senza interventi pubblici a riguardo, l’attesa sentenza del Consiglio di Stato in merito alla nota vicenda Aeb-A2a. Mio malgrado, a seguito delle continue inesattezze proferite da coloro che, chiamati a rappresentare le Istituzioni ne dovrebbero garantire e salvaguardare integrità e reputazione, mi trovo nelle condizioni di intervenire”. Tiziano Mariani, il leader della lista civica “Noi x Seregno” che si è opposto all’aggregazione industriale tra Aeb e A2A anche in sede giudiziaria, fa sentire di nuovo la sua voce.
“Ritengo doveroso spiegare due questioni – dichiara Mariani -. La prima. Il sindaco Alberto Rossi ha detto in Consiglio comunale che ha lavorato per il bene dei seregnesi, senza però spiegare come possa essere coerente tale convinzione con le azioni svolte a esclusivo vantaggio di A2a, continuando con pervicacia a non dare esecuzione alla precisa sentenza del Tar Lombardia che ha annullato la delibera di fusione, chiarendo la necessità di espletare una gara. Rilevo che l’ ultima sentenza di ottemperanza nelle motivazioni recita: ”i documenti esibiti non integrerebbero i contenuti propri delle due diligence e non consentirebbero di desumere e valutare il concambio tra Aeb e A2a (…) poste alla base dell’operazione di aggregazione, che esulano dal presente giudizio”. Questo è da evidenziare”.
E poi la seconda questione, quella dell’intervento di Bea (Brianza Energia Ambiente): “Il sindaco – aggiunge Mariani – accusa Bea spa di intervenire solo ora. Ebbene, tutti sanno che si interviene a seguito di una sentenza del febbraio 2021 che annulla la delibera del Consiglio comunale, dichiarando che occorre espletare una gara trattandosi la partecipata Aeb-Gelsia di bene pubblico. Gli amministratori di Bea spa sanno cosa significa amministrare un bene pubblico e sanno anche che il Consiglio di Stato non può andare contro una direttiva europea e non può inventarsi sentenze diverse. Il sindaco ritiene di non dover applicare una sentenza e continua a spendere soldi pubblici in avvocati per riuscire a dare giustificazione alla sua tesi. Ora, dopo l’ intervento di Bea spa, atteso i contenuti del ricorso al Consiglio di Stato, è interessante capire se le Procure ritengano tutto regolare”.