BIASSONO – Una raccolta firme contro l’idea di abbattere il plesso scolastico di Sant’Andrea. E’ stata promossa nella giornata di mercoledì 5 maggio da Legambiente, attraverso la nota piattaforma Change.org, per contrastare la volontà dell’amministrazione comunale, che si propone di cedere l’area a imprenditori privati (per un nuovo intervento edilizio) con lo scopo di raccogliere fondi per finanziare in parte la nuova scuola.
“Abbiamo appreso con sgomento – spiegano da Legambiente – che nell’ultimo Consiglio comunale l’assessore all’Urbanistica, Alessio Anghileri, ha ribadito la volontà di procedere prima della fine del mandato all’attuazione dello scempio urbanistico: vuole procedere alla demolizione della scuola elementare di via Sant’Andrea anziché rigenerarla con un intervento di ristrutturazione ed efficientamento energetico”.
Per gli ambientalisti “non è in alcun modo ammissibile che venga sacrificato per consentire la costruzione di nuova residenza nel suo ambientalmente pregiato sedime fronte parco”. Si tratta del resto di un immobile ispirato alle scuole del Nord Europa, ideato dall’architetto Paolo Favole. Fin da subito, aveva suscitato interessee apprezzamento tra gli addetti ai lavori. Nel 1978 l’edificio si era guadagnato anche un servizio su Domus, prestigiosa rivista del settore. “Questo capolavoro – concludono da Legambiente – è entrato di diritto nel patrimonio storico architettonico del nostro Comune e deve assolutamente essere sottoposto a tutela per impedirne l’abbattimento e la sua perdita irreversibile”.
Dalla parte degli agguerriti promotori della raccolta firme c’è tutto il gruppo consiliare di Biassono Civica, che non risparmia critiche all’amministrazione comunale: “Ritenuta ancora oggi un esempio di architettura scolastica innovativa – spiegano i consiglieri di opposizione -, anche per gli ampi spazi verdi e la collocazione a ridosso del parco, la struttura, nel corso degli anni, ha evidenziato la necessità di interventi troppo spesso procrastinati dalle varie giunte leghiste che si sono succedute negli anni. Molto più semplice, quindi, secondo l’Anghileri pensiero, abbattere l’edificio e cederlo a qualche società di edilizia che costruirà una nuova palazzina con vista sul parco. In un mondo che sceglie di riqualificare, anziché demolire, le scelte del vicesindaco sono improntate su scelte da cementificatore anni Sessanta. Alla faccia dell’interesse per i bimbi e per la scuola”.
La raccolta firme, appena lanciata online, nel giro di poche ore è riuscita a raccogliere qualche centinaio di adesioni. Resta da vedere se il successo dell’iniziativa si rivelerà però sufficiente per fare cambiare idea all’amministrazione comunale.