MONZA – I cinquanta lavoratori dell’azienda Energeticamente entrano in stato di agitazione. La decisione è stata presa all’unanimità in assemblea, alla presenza di tutti i dipendenti. Lo hanno comunicato nella giornata di ieri le organizzazioni sindacali Fp Cgil Monza e Brianza, Uiltrasporti Monza e Brianza e Fiadel con una lettera indirizzata al prefetto di Monza dott.ssa Patrizia Palmisani e all’azienda.
Nella lettera sono specificate anche le motivazioni che hanno portato i lavoratori e i loro rappresentanti a fare questa scelta: continui ritardi nel pagamento degli stipendi, nei versamenti ai fondi di previdenza complementare e al fondo sanitario integrativo contrattuale, oltre che dei versamenti del quinto dello stipendio alle finanziarie. Ma non solo, le organizzazioni sindacali denunciano anche l’assenza di garanzie sulle tempistiche di corresponsione di tredicesima e quattordicesima mensilità e inadempienze nella fornitura del vestiario di lavoro.
Insomma, una situazione davvero al limite che ha costretto i sindacati ad attivare la procedura di conciliazione “ex art. 2 Legge 146/90 e successive modificazioni”, come si legge nella comunicazione inviata in prefettura che fa riferimento alle norme sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali.
“I lavoratori di Energeticambiente sono stanchi di lavorare nell’incertezza e nella precarietà: è una situazione che, per molti di loro, si trascina da anni, dai tempi della vecchia Aimeri, dalle cui ceneri è nata l’attuale azienda – spiega Simone Cereda, segretario Fp Cgil di Monza e Brianza -. Tutti i soggetti coinvolti devono s entirsi responsabili di questa situazione: anche Cem, la stazione appaltante, e le due aziende appaltatrici, Sangalli e Colombo, a cui, anche in passato, abbiamo sempre espresso le nostre preoccupazioni sullo stato di salute di Energeticambiente. I lavoratori sono stanchi di sopportare inadempienze e violazioni contrattuali e sono pronti a incrociare le braccia”.