CARATE BRIANZA – Tante le aspettative, tante le persone vaccinate. Inevitabilmente anche qualche disagio. E’ partita ufficialmente ieri mattina l’attività di somministrazione delle dosi al Polaris, l’hub vaccinale più grande di tutta la provincia di Monza e Brianza. Di gran lunga anche il più accogliente e quello meglio organizzato relativamente alla suddivisione degli spazi e all’accoglienza delle persone.
Il centro, gestito dalla Asst Brianza che opera in piena sintonia con la Asst Monza e con la Ats Brianza, è operativo dalle 8 alle 20. Alle 6 ai cancelli c’era già Egidio Motta: è il proprietario dell’intera struttura, colui che ha deciso di metterla a disposizione gratuitamente per velocizzare la campagna vaccinale anche in Brianza. Purtroppo ci si è resi subito conto che anche gli anziani non perdono le loro abitudini nemmeno ai tempi del Covid: mattinieri come non mai, si sono presentati prima del previsto malgrado il ripetuto invito di rispettare l’orario della convocazione. Se qualche manciata di minuti di anticipo è più che comprensibile, qui stavolta il fenomeno ha avuto tutte le caratteristiche dell’eccezionalità: alle 6 del mattino erano presenti persone che dovevano ricevere la dose alle 9. Alle 7.30, mezz’ora prima dell’apertura, si contavano 50 persone in attesa.
Tutto ha funzionato per il meglio nella prima mattinata. Un minimo di coda, tutto sommato scorrevole. All’interno della struttura era presente il personale amministrativo, una squadra di 7 medici e una quindicina di infermieri. In funzione 10 delle 20 linee allestite al Polaris, per una fase di rodaggio che porterà a perfezionare il sistema della vaccinazione già da oggi. Un esempio su tutti: da questa mattina è prevista la presenza del numeratore per evitare la chiamata a voce delle persone.
La situazione è progressivamente peggiorata nella seconda parte della mattinata: sia per l’enorme anticipo con cui si presentavano le persone, sia per ritardi accumulati nel servizio. Ad allungare i tempi pare siano la fase dell’anamnesi, che porta i medici presenti a orientarsi verso il vaccino Pfizer in sostituzione delle dosi di AstraZeneca o di Moderna che sono quelle somministrate in via principale. Alle 13 il tempo di attesa era ancora di un’ora e venti minuti.
“Non mi aspettavo nulla di meglio – afferma Gianni Oriati di Seregno -. E’ tutto coerente con la gestione che ci ha riservato la Regione Lombardia. Non è bello vedere tutta la gente qui accalcata. Per fortuna non piove, altrimenti il disagio sarebbe stato anche peggiore”. Opinione condivisa anche da altri utenti, che fanno rivelare come non sia stato previsto un trattamento adeguato per persone con disabilità.
Di tutt’altro avviso, invece, Peppino Roberti di Seregno: “Sono arrivato con una ventina di minuti di anticipo, devo dire che l’organizzazione è ottima. Nell’attesa è anche possibile andare a sedersi al bar per un caffè e si viene chiamati dal personale. Qualcosa può essere migliorato, ma è pur sempre il giorno di apertura”. Contento anche Giovanni Belloli di Cabiate: “Tutto bene, mi sembra un’organizzazione impeccabile malgrado i grandi numeri da gestire”.
I conti sono presto fatti, direttamente dai responsabili della Asst Brianza. Per il primo giorno di apertura 10 linee attivate sulle 20 disponibili, con l’obiettivo di vaccinare una persona in ogni linea ogni 5 minuti. Alla fine della giornata 1.440 dosi da somministrare in attesa di funzionare a breve a pieno regime con la capacità di raddoppiare il numero dei vaccinati e di dare un contributo importante al territorio brianzolo.