MONZA – Diverse realtà del territorio brianzolo in sofferenza per la crisi dei microchip, la Cgil di Monza e Brianza scrive ai parlamentari per chiedere un intervento risolutore.
“E’ ormai noto – scrive Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom Cgil Monza e Brianza – come da settimane sia esplosa la cosiddetta crisi dei microchip. Una crisi, quella dell’approvvigionamento dei microchip, microprocessori, nonché dell’acciaio, dell’alluminio, delle materie plastiche ed idrocarburi che sta causando seri problemi alla capacità produttiva delle aziende di diversi settori, primi fra tutti quello dell’automotive e dell’elettrodomestico, con pesanti ripercussioni sulle lavoratrici e sui lavoratori. Anche sul nostro territorio si stanno vedendo le conseguenze di questa crisi, la Candy di Brugherio ha annunciato un ricorso importante alla cassa integrazione, analogamente ha fatto anche la Edim del gruppo Bosch di Villasanta e diverse altre aziende produttrici di componentistica auto. Anche le bullonerie presenti in Brianza stanno mostrando segnali di difficoltà. Ci sono intere filiere produttive che evidenziano i segnali di fortissimi disagi”.
“Inoltre il costo delle poche materie prime disponibili si è notevolmente incrementato, rendendo anche economicamente la situazione sempre più complessa per le imprese – aggiunge Occhiuto -. Tra i fattori scatenanti tale situazione parrebbe esserci l’assorbimento di grossa parte delle disponibilità mondiali di materia prima da parte del mercato cinese, ad ogni buon conto laddove questa circostanza dovesse prolungarsi, il rischio è che ci sia un impatto negativo sui lavoratori, anche in termini occupazionali. Un rischio molto alto che andrebbe a sommarsi alle criticità già in essere in questa delicata fase di gestione della pandemia da Covid-19”.
“Per questi motivi – conclude Occhiuto rivolgendosi ai parlamentari – riteniamo fondamentale che si attivi, sin da subito, un tavolo di confronto a livello nazionale tra Governo e parti sociali che affronti tali problematiche e trovi soluzioni a salvaguardia del sistema produttivo del Paese ed a tutela dei tantissimi addetti coinvolti”.