SEREGNO – Un centro città presidiato in continuazione dalle forze dell’ordine per garantire le massime condizioni di sicurezza dopo la rissa di due settimane fa avvenuta in piazza Vittorio Veneto tra due gruppi di ventenni. “Io e i miei collaboratori – afferma il sindaco Alberto Rossi – siamo i primi ad essere preoccupati. Il centro di Seregno è sempre stato concepito “a misura di famiglia” e doverci improvvisamente confrontare, come sta purtroppo accadendo anche in molti altri Comuni in Italia, con comportamenti tanto violenti non può che metterci in discussione per capire come agire”.
Rossi individua le cause nella situazione attuale (“il lockdown, la privazione della socialità, la crisi economica colpiscono soprattutto chi, in qualche modo, è già ai margini della vita sociale”), ma intanto corre ai ripari. “C’è bisogno di alzare l’asticella – spiega – da parte delle forze dell’ordine, che si stanno attivando: nel nostro centro storico, sempre più massiccia è la presenza di pattuglie di Carabinieri. E, naturalmente impegno in più anche per il Comune a cui la legge attribuisce compiti ausiliari nella gestione dell’ordine pubblico”.
Di fatto sabato pomeriggio erano schierati nove agenti della Polizia locale, qualcuno in meno nella giornata di domenica. Sono stati eseguiti controlli a carico di 230 persone, 35 sono state sanzionate per inosservanza sulla normativa della zona arancione scuro.
“Questo presidio – aggiunge Rossi – rappresenta uno sforzo importante. Un grazie alla Polizia locale e al Comandante Maurizio Zorzetto. L’ordinanza che limita la vendita e il consumo degli alcolici per le vie del centro nei pomeriggi del fine settimana, poi, riteniamo possa essere uno strumento utile per limitare al massimo le possibili situazioni di disagio. Per questo ringrazio gli esercizi commerciali per lo sforzo che stanno compiendo applicando il provvedimento”.
“Sono convinto – conclude il sindaco – che anche chi sta approfittando di questa situazione per fare polemica di basso livello (tra l’altro, senza mai avanzare alcuna proposta) con un po’ di onestà intellettuale ammetterebbe che gli strumenti che abbiamo a disposizione sono quelli attualmente messi in campo e che questo tipo di episodi si stanno verificando in tutta Italia a prescindere dal colore politico dell’amministrazione del luogo. Personalmente mi dispiace, perché, anzi, ogni proposta concreta e fattibile in un contesto come questo sarebbe ben accetta”.