SEREGNO – C’è disappunto in casa A2A per la sentenza del Tar Lombardia che, accogliendo i ricorsi del consigliere comunale Tiziano Mariani (“Noi x Seregno”) e di due imprese, ha bloccato l’aggregazione con il gruppo Aeb. La società, però, ha deciso di fare alcune puntualizzazioni.
“Si rammenta che, in sede cautelare, il Consiglio di Stato aveva riformato le ordinanze adottate dal Tar Lombardia – precisa A2A con una nota – che avevano disposto la sospensione interinale degli atti impugnati, ritenendo che i ricorsi proposti fossero inammissibili per carenza di legittimazione e di interesse dei ricorrenti e in ragione “della natura di vicenda modificativa societaria e della infungibilità dell’operazione” approvata con la delibera del Consiglio comunale di Seregno. Per questo all’operazione era stato dato seguito in data 27 ottobre, posto che a quella data alcun provvedimento ostava al suo perfezionamento. La società ritiene le sentenze del Tar Lombardia non condivisibili, preannuncia ricorso al Consiglio di Stato. E precisa che le sentenze non producono effetti diretti sugli atti societari di perfezionamento della operazione”.
Sulla questione, però, torna anche il consigliere regionale Marco Fumagalli: “Trovo inopportuno che la Aeb, soggetto quotato in Borsa e quindi privato, scriva ai sindaci dei Comuni soci di intervenire in giudizio a sostegno delle posizioni di Aeb e A2A. La sentenza è molto chiara e dice che si doveva individuare il soggetto privato tramite gara pubblica. Bisogna gestire la cosa pubblica secondo la legge e tutelare in via esclusiva gli interessi dei cittadini”.