SEREGNO – Offesi dal comunicato stampa del Comune, che invita tutti al silenzio, ma anche stanchi dello scambio di accuse tra centrodestra e centrosinistra. I residenti delle case comunali di via Victor Hugo prendono di nuovo la parola, nella speranza che si tratti dell’ultima volta e che si possa arrivare a una soluzione condivisa nell’interesse di tutti.
“Il sindaco poteva anche risparmiarsi quell’uscita infelice – commenta Federico Rosato Benedetto – perché se non avessimo denunciato la situazione e se quattro famiglie non avessero intentato la causa, forse il problema non sarebbe stato affrontato. Dispiace vedere che il Comune evidenzia la situazione di morosità: vorrei far presente che negli anni ho speso più di 30 mila euro per cercare di vivere in una situazione decorosa. Anche gli altri inquilini hanno dovuto affrontare spese per tamponare i problemi di muffe e infiltrazioni per non vivere in ambienti insalubri. Queste spese il Comune non pensa che sia giusto detrarle dal nostro debito?”.
Per tutte queste famiglie le case comunali di via Hugo dovevano essere la risposta al problema abitativo. Bella posizione, affitto moderato che non è pari a quello del libero mercato ma è comunque superiore a quello sociale. Se gli affitti sono tra i 400 e i 600 euro al mese, ci sono però le spese condominiali a fare la differenza. C’è chi mostra la lettera del Comune: conguaglio 2019 superiore a 3.300 euro.
In quegli appartamenti ci sono situazioni difficili. Compresa quella dell’inquilina di 92 anni (costretta a camminare con il carrello dopo essere caduta a terra per il pavimento sollevato), che dorme in una stanza piena di muffa e mette il secchio a terra quando piove. Altri lamentano problemi con il riscaldamento acceso solo poche ore al giorno.
“Io avevo fatto il contratto sociale con il Comune – spiega Monia Gioiello -, non avevo reddito. Non posso certo affrontare spese folli. Eppure cerco di fare il possibile per fare vivere in modo decoroso la mia famiglia in questi spazi”. “I tecnici del Comune – dichiara Antonio L’Altrelli – sono venuti una decina di volte nel mio appartamento per un sopralluogo e per fotografare tutto. Poi non hanno fatto niente. Ho raffreddore e tosse cronica da dieci anni: altro che morosità, dovrebbero pagarmi i danni”. “Io – racconta Angela Petilli – vivo con cinque figli. Ci entra acqua dalla parete. L’aiuto del Comune? Ci è stato detto che non si può fare nulla perché il problema è esterno”.
Tanta delusione, tanta rabbia. Lamentele anche da Teresio Casati, Salvatore Porracchio. Nessuno ha però intenzioni bellicose. “Il nostro auspicio – afferma Maria Fogliaro – è che ci si possa sedere attorno a un tavolo con il sindaco. Anche semplicemente un nostro delegato. Siamo stanchi delle polemiche, è umiliante dover comparire ogni volta. Non giova a nessuno, neanche alla città di Seregno. Però ci vuole onestà e correttezza da parte di tutti: dobbiamo essere trattati tutti allo stesso modo. Vedere che al momento è stata offerta un’altra sistemazione a tre inquilini, con un trattamento di pregio a chi ha il debito maggiore, non è corretto. Siamo disposti a lasciare questa casa perché vengano eseguiti i lavori, ma non devono sistemarci in condizioni peggiori”.
Pieno appoggio ai residenti anche da Antonio Pandullo. Un ex vicino: lui da via Hugo se n’è già andato tre anni fa. “Ho vissuto qui otto anni, anch’io ero in una situazione di morosità. Nel mio caso il Comune ha proceduto con un pignoramento. Sto facendo sacrifici, devo lavorare quindici ore al giorno perché mi sono indebitato per dare un futuro dignitoso ai miei bambini. Il Comune non ha mai voluto trattare con me, mi sento proprio abbandonato”.
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