SEREGNO – “Sembra un particolare che può anche passare inosservato, ma il significato dell’iniziativa è tutto lì, dichiarato in modo eloquente con il nostro logo: la casa della carità è “il cuore della città”. Sarò ancora più chiaro: chi pensa che questo luogo di via Alfieri possa essere l’angolo dove si chiudono le persone indigenti e quelle in stato di necessità, si sbaglia di grosso. Questo non sarà un ghetto, bensì una risorsa. E tutta la città deve sentirsi coinvolta a vario titolo in questo progetto importante”. Monsignor Bruno Molinari così commenta l’iniziativa della carità, che deve diventare il fiore all’occhiello di Seregno.
“E’ un’idea che nasce all’interno della comunità pastorale – spiega monsignor Molinari – anche se è uno spazio aperto alla città e vuole coinvolgere tutti e tutte le realtà. E’ poi il significato di ciò che siamo: dove c’è la Chiesa, c’è carità. E’ così da sempre, sono due cose inscindibili. Questo progetto, insomma, è una cosa antica anche se in una cornice del tutto nuova”.
Monsignor Molinari non nasconde la sua soddisfazione per la creazione di questo grande spazio, destinato non solo a dare supporto a 360 gradi alle persone che purtroppo si trovano in una situazione di disagio, ma anche a far crescere gli stessi volontari che saranno impegnati quotidianamente. “La nostra città è già ricca di episodi e di realtà che si dedicano alla carità – commenta la guida della comunità pastorale -. I tempi però cambiano, ed è giusto prenderne atto per non essere impreparati e per essere sempre all’altezza del nostro compito: per poter essere più efficaci nell’attività di sostegno serve proprio un luogo come questo, che garantisce un maggiore interscambio e un maggiore coordinamento tra le preziose attività già esistenti sul territorio”.
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