MONZA – “Con l’appoggio dei rappresentanti del LAS Nanni Valentini, del liceo classico Zucchi, del LAS Amedeo Modigliani, dell’ IIS Ezio Vanoni e del liceo classico Antonio Banfi abbiamo scritto una lettera per racchiudere le esigenze degli studenti della provincia di Monza e Brianza” La lettera è riassumibile in tre punti fondamentali: mezzi pubblici, didattica a distanza, laboratori ed edilizia scolastica. Francesco Raccioppi dell’Unione degli Studenti Monza, rappresentante dello Zucchi, spiega così la nuova iniziativa dei ragazzi su uno dei temi più caldi del momento.
“Vogliamo che in vista del rientro a scuola ci sia un reale potenziamento dei trasporti pubblici – continua – Eleonora Porcu dell’ UdS Monza e rappresentante del Nanni Valentini – infatti la soluzione degli ingressi scaglionati se presa singolarmente non è sufficiente per garantire la sicurezza sui mezzi. Il problema dei trasporti era però già esistente prima della pandemia. Chiediamo che siano fatti degli investimenti anche lungo termine: è fondamentale essere il più inclusivi possibile evitando di penalizzare chi abita lontano e chi ha già difficoltà economiche”.
“Riteniamo che la didattica a distanza debba essere considerata come ultima risorsa – afferma Francesco Ghisellini dell’ UdS Monza – in quanto strumento emergenziale che non può sostituire la didattica in presenza. Nei periodi di didattica a distanza è poi fondamentale garantire a tutti gli studenti dispositivi e connessione, sappiamo che molte scuole si sono già attrezzate ma nessuno deve essere lasciato indietro. I laboratori, nonostante fossero previsti, non sono stati garantiti penalizzando tecnici, artistici, musicali, ecc.”.
“Stiamo inoltre aspettando – dichiara Gea Magia dell’ UdS Monza e rappresentante del Nanni Valentini – che si finanzino adeguatamente le strutture scolastiche, un altro problema che dura da ben più tempo delle complicazioni in didattica a distanza. Nel breve termine bisogna cercare degli spazi esterni per assicurare una didattica in presenza al 100%”.
“Ci aspettiamo un confronto diretto, – conclude Racioppi – noi studenti non siamo stati presi minimamente in considerazione rispetto ai provvedimenti presi sulla nostra istruzione. Per questo, oltre a voler aprire un dialogo con le istituzioni locali, il 21 gennaio alle 16 saremo in piazza Trento e Trieste per un presidio statico con genitori, professori e tutta la componente scolastica che invitiamo a partecipare”.
Intanto gli studenti hanno deciso di organizzare un nuovo presidio “vista la scarsa considerazione della scuola pubblica”. L’appuntamento è per giovedì dalle 16 in piazza Trento e Trieste.