SEREGNO – Una promozione con lode per il Collegio “Ballerini”. Anche prestigiosa: arriva direttamente da Eduscopio, progetto promosso dalla Fondazione Agnelli che, ormai da qualche anno si preoccupa di fornire uno strumento utile ai ragazzi e alle loro famiglie, così come ai docenti, per valutare gli istituti del territorio sulla base di diversi parametri. Il risultato, nel caso del “Ballerini”, è di assoluta eccellenza.
“Da anni – racconta il vicepreside Giovanni Guadagno – questa attività di monitoraggio è stata estesa anche a tutte le scuole, andando oltre alla formazione dei licei: quindi istituti professionali e tecnici. Uno strumento importante per chi deve scegliere che scuola frequentare, perché sa di poter contare sul giudizio espresso da una fondazione autonoma, che si basa su elementi concreti e sull’incrocio dei dati per stilare le sue classifiche. Ed è una cosa molto positiva: per scegliere una scuola non basta pensare che ci si trova bene, ma è corretto valutare anche l’efficacia”.
Tirate le somme, il “Ballerini” sale a pieno titolo sul podio regionale delle scuole di indirizzo professionale e servizi. Elevato l’indice di occupazione: 74.81. Tanti sono i ragazzi che, uscita dalla scuola, sono riusciti a trovare un lavoro. Eduscopio, però, da questo punto di vista fornisce anche altre indicazioni utili: il 61 per cento dei diplomati del “Ballerini” ha lavorato più di sei mesi in due anni. La media delle scuole dello stesso tipo in provincia è pari al 45 per cento. Non solo: la disoccupazione riguarda il 7 per cento dei ragazzi del “Ballerini”, diventa 16 per cento per le altre scuole della provincia. Per trovare un contratto serio di lavoro i diplomati dell’alberghiero seregnese attendono in media 169 giorni: in cinque mesi e mezzo, insomma, sono già sistemati. Nel 24,1 per cento dei casi con assunzione a tempo indeterminato, nel 27,9 per cento dei casi con un contratto permanente di apprendistato. Il 48,1 per cento degli occupati, invece, ottiene un contratto temporaneo.
Il “Ballerini” svetta anche per quanto riguarda un altro parametro: la coerenza tra titolo di studio e occupazione effettivamente trovata. Accade nel 72,13 per cento dei casi. Per un altro 6,6 per cento si tratta di professioni trasversali. Solo il 21,3 per cento trova un lavoro non coerente con il diploma che ha in tasca. A livello nazionale la prospettiva è completamente rovesciata. Sono davvero pochissimi quelli che proseguono in questo settore.
“Questi risultati sono una conferma – afferma Guadagno – sono in linea con i riconoscimenti già ottenuti negli anni. Mi spiace che nella scelta della scuola emerga poco il valore del lavoro: credo che per un istituto a indirizzo professionale sia invece molto importante. Bisogna scegliere una scuola perché è in grado di dare prospettive. Noi come slogan diciamo che il nostro progetto è come il panettone: lievita e cresce. Il ragazzo va accompagnato negli anni. Ecco, visti i risultati, pare che molti panettoni siano venuti davvero bene”.