GIUSSANO – L’amministrazione comunale fa i conti con il Coronavirus. Anche a tavola. Nel senso che il servizio mensa, a causa dell’emergenza in corso, registra un aumento di costi tutt’altro che indifferente rapportato alla quantità dei pasti: si tratta dell’11,45 per cento in più che, tradotto in soldoni, corrisponde a una maggiorazione di quasi 94mila euro.
Si tratta del secondo rialzo nel giro di poco tempo. Quando la Sodexo si era aggiudicata l’appalto (dall’1 aprile 2017 fino al 30 novembre 2021), il prezzo offerto per ogni singolo pasto ammontava a 4,44 euro. Nel luglio 2019, finito l’anno scolastico, la Sodexo come previsto dal capitolato speciale d’appalto ha chiesto la revisione del prezzo del pasto a partire da settembre applicando l’adeguamento Istat. Per il Comune, fatte le necessarie verifiche, nessun problema: il costo del singolo pasto, di fatto, è passato a 4,54 euro.
Pochi giorni fa, alla fine del mese di ottobre, la Sodexo ha tuttavia ritenuto necessario chiedere all’amministrazione comunale un nuovo adeguamento. Il servizio, del resto, per garantire il pieno rispetto della normativa anti-Covid, è stato completamente rimodulato. In particolare l’erogazione su più turni e la modalità lunch box hanno comportato un maggiore dispendio in termini di spese per il personale, per la formazione, per i trasporti, per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, nonché per vassoi in materiale monouso. Modifiche che, non incluse nell’appalto iniziale, si rendono tuttavia recessarie per forniture in aggiunta a quanto previsto originariamente.
Tirate le somme, la richiesta per il nuovo prezzo della refezione è di 5,06 euro più Iva. Il Comune, ancora una volta, ha fatto tutte le verifiche. La conclusione: dal punto di vista normativo “la necessità di modifica è determinata da circostanze impreviste e imprevedibili”. Inoltre, in base a indagini di mercato, viene considerata congrua la rideterminazione del costo del servizio secondo la nuova tariffa proposta dall’azienda. Per le famiglie, però, nessun problema: l’amministrazione comunale, ritenendole già provate dalla crisi, ha deciso di farsi carico della differenza.
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