SEREGNO – C’era la volontà di non perdere tempo prezioso in primavera, c’è tutto il desiderio di procedere in modo spedito anche oggi, soprattutto alla luce del pronunciamento dell’Agcm (Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato) che ha dato il via libera tanto atteso: il gruppo seregnese Aeb e A2A nei giorni scorsi hanno proceduto a implementare il percorso di integrazione industriale territoriale. Per loro la sottoscrizione dell’atto di scissione per il perfezionamento dell’operazione, che avrà efficacia ufficialmente a partire dall’1 novembre. In questi giorni, naturalmente, saranno portati a termine tutti gli ulteriori atti e adempimenti necessari per il completamento dell’integrazione. E’ l’atto finale di un lungo percorso iniziato un anno fa, dapprima con una lettera di intenti, poi con valutazioni sempre più allargate e approfondite da parte dei due grossi gruppi industriali.
Il risultato finale era stato portato anche dai Comuni soci alla discussioni dei rispettivi Consigli comunali. Al centro di tutto, naturalmente, il Consiglio comunale di Seregno che, da solo, dopo un lavoro di “pulizia societaria”, rastrellando le quote delle aziende partecipate per avere Aeb come vera e propria holding, era riuscito a mantenere circa il 54 per cento delle quote. Seregno, insomma, da sola poteva decidere la sorte della sua azienda: aveva i numeri per convocare l’assemblea dei soci e, in quella sede, dare il suo benestare definitivo all’intera operazione. Proprio per questo motivo la battaglia di due aziende, così come quella del consigliere regionale Marco Fumagalli (Movimento 5 Stelle) si era focalizzata sulla delibera del Consiglio comunale di Seregno. A loro si era aggiunto Tiziano Mariani (leader della lista civica “Noi x Seregno”) che riteneva di non aver potuto esercitare il suo ruolo di amministratore pubblico non avendo ricevuto tutti i documenti necessari per esprimere un parere puntuale. Per questi aspetti si andrà davanti al Tar Lombardia all’inizio del mese di dicembre. Tutta l’operazione, però, a dispetto di quanto era stato deciso inizialmente, non si ferma.
“Le integrazioni fra utility risultano strategiche per estrarre importanti sinergie e garantire la crescita – commenta Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A –. Grazie a questa partnership, Aeb potrà contare su un margine operativo lordo di oltre 50 milioni di euro, raggiungendo una dimensione rilevante anche nel panorama nazionale. Siamo soddisfatti di aver portato a termine questa operazione che consente al nostro gruppo di compiere un altro passo avanti nel processo di consolidamento in Lombardia”.
“Siamo davvero soddisfatti per la conclusione dell’aggregazione con A2A – il commento di Loredana Bracchitta, l’avvocato fortemente voluto dal sindaco Alberto Rossi alla presidenza del gruppo Aeb proprio per gestire questa operazione epocale e delicata –. Un percorso che ha tenuto conto di una serie di valutazioni di carattere strategico ed industriale, oltre che di coerenza con l’obiettivo di assicurare al gruppo Aeb una precisa identità, il mantenimento di un forte radicamento nel territorio ed un ruolo da protagonista nei futuri percorsi di crescita, valutazioni che hanno portato Aeb ad identificare A2A come il partner in grado di supportare il nostro disegno di crescita”.
Dopo aver scartato l’idea del “romantico isolamento”, che il sindaco Rossi giudicava affascinante ma per nulla percorribile nell’idea di dare un futuro all’azienda cittadina, Aeb vedrà l’ingresso nel proprio capitale sociale di A2A con una quota pari al 34%, mentre i Comuni soci manterranno la maggioranza delle azioni, con il ruolo di capofila al Comune di Seregno, con circa il 37%. Ai Comuni soci il compito di designare il presidente e il vicepresidente della società. La parte più operativa, quella dell’amministratore delegato, è invece in capo ad A2A a cui è riconosciuto un ruolo di direzione e coordinamento.