Passando dal food all’abbigliamento, Federmoda Confcommercio dopo 15 giorni dall’inizio dei saldi (in qualche regione anche oltre un mese) stima un calo complessivo di incassi nei negozi e nelle boutique di circa 1,4 miliardi con consumi sui 2,1 miliardi contro i 3,5 dell’anno scorso. Non sembra particolarmente favorevole, insomma, il bilancio dei saldi in questo tempo di crisi economica.
In particolare, il 74% delle imprese intervistate ha registrato un calo delle vendite rispetto ai primi dieci giorni di saldi del 2019, mentre per il 14% sono stabili e per il 12% in aumento. Il 53% delle aziende evidenzia un calo del fatturato entro il 30% rispetto all’anno precedente, ma nei centri delle grandi città si arriva a toccare il 70/80% in meno, mentre in periferia, nei centri minori e nelle località turistiche si registra qualche soddisfazione. Gli acquisti hanno riguardato soprattutto t-shirt e polo, abiti donna, bermuda, camicie, calzature donna, pantaloni e sandali.
Per ripartire secondo Federmoda Confcommercio servirebbero contributi a fondo perduto, ‘bonus’ per gli acquisti di abbigliamento e calzature e credito di imposta per la svalutazione dei magazzini, dal momento che sarà impossibile recuperare la stagione primaverile completamente persa, con molti prodotti che resteranno invenduti.