MEDA – Il progetto è uno dei più contestati della città, finora la crisi economica e l’alto costo di realizzazione dell’opera avevano tenuto tutto in sopeso. Il sottopasso a Meda ora è destinato a diventare realtà: la Regione Lombardia, nell’ambito del cosiddetto “Piano Marshall” finalizzato al rilancio del territorio, ha deciso di stanziare la bellezza di 11 milioni per realizzare il sottopasso via Cadorna/via Seveso. La città, al momento, non ha sottopassi. O, meglio, ne ha uno solo ma offre semplicemente la possibilità di attraversare la ferrovia ai pedoni in prossimità della stazione ferroviaria.
Chi pensa che il sottopasso di via Cadorna possa essere considerato semplicemente una infrastruttura come tante altre è fuori strada. Innanzitutto dal punto di vista tecnico: perché oltre ad andare sotto la linea ferroviaria Seveso-Asso, la strada deve oltrepassare anche l’ostacolo fisico rappresento dalla presenza del torrente Tarò. L’idea è quella di spostarlo, anche se c’è chi avverte che i corsi d’acqua è sempre meglio lasciarli nella loro sede per evitare rischi futuri.
Il secondo motivo di preoccupazione è dato dalla presenza di un insediamento industriale che ha fatto la storia della città: ovvero la ditta Cassina che, probabilmente, con questa soluzione rischia anche di trovarsi “imbottigliata”, anche se il sindaco Luca Santambrogio ha già più volte dichiarato pubblicamente che la sua intenzione non è certo quella di penalizzare un’attività storica con cui è pronto a trovare una intesa soddisfacente per entrambe le parti.
Proprio alla fine del mese di giugno il Consiglio comunale ha dato il via libera al sottopasso, prevedendo di finanziarlo con 2 milioni. La fetta più grossa sarà messa dalla Regione Lombardia che, in questo modo sbloccherà la fase di stallo.
Sullo sfondo, però, c’è quella che gli urbanisti chiamano At1, ovvero la riqualificazione della ex Medaspan. Il superamento della ferrovia, atteso da tempo, renderebbe di fatto l’area accessibile e la collocherebbe in una posizione perfetta tra il sottopasso e la Milano-Meda. Questa caratteristica potrebbe invogliare l’investitore privato e suggerirgli di sbloccare anche l’operazione del centro commerciale. Ora c’è solo un’area dismessa da 45mila metri quadrati, con 8mila metri quadrati di eternit. Domani, proprio come auspicato dalla Regione Lombardia, il “Piano Marshall” con il sottopasso potrebbe diventare il volano per un intervento storico per il rilancio dell’economia cittadina
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