USMATE VELATE – Un nuovo Ppunto di ascolto a disposizione dei cittadini, nel quale sarà possibile usufruire a rotazione dei servizi erogati dagli uffici comunali ed effettuare ulteriori segnalazioni inerenti il territorio. Il Comune di Usmate Velate ha ricevuto nei giorni scorsi grazie alla partecipazione ad un bando regionale la somma complessiva di 33 mila euro (pari al 50% dell’importo previsto per l’intervento) che sarà vincolata al recupero dell’immobile di via Deledda, a Velate, già confiscato alla criminalità organizzata e divenuto di proprietà pubblica.
Uno spazio per il quale l’amministrazione comunale elaborerà nelle prossime settimane un progetto con l’obiettivo di rendere questo luogo fruibile dalla cittadinanza, erogando servizi e rappresentando un punto di ascolto a disposizione sia dei velatesi che dell’intera cittadinanza. Con la variazione di bilancio approvata dal Consiglio comunale, l’amministrazione ha provveduto a deliberare la residua parte economica (33 mila euro) spettante al Comune per garantire piena copertura economica ai lavori e progettare così il via all’intervento di riqualificazione.
“Far diventare una struttura confiscata alla mafia uno spazio di pubblica utilità è un segnale chiaro che vogliamo dare al territorio, a maggior ragione desideriamo far sì che i tempi per realizzare il progetto siano quanto più possibili ristretti – afferma il sindaco Lisa Mandelli -. Molte volte i cittadini, anche di Velate, ci hanno sottoposto l’esigenza di un decentramento di alcuni servizi essenziali. Andiamo in questa direzione, offrendo a loro e a tutti i residenti un’alternativa più comoda e più vicina a casa”.
Seppur ancora in fase di progettazione, l’obiettivo è quello di riconvertire lo spazio assegnandolo a Punto d’ascolto sul territorio di Velate.
“Il nostro auspicio – sottolinea Mario Sacchi, assessore con delega al Patrimonio edilizio comunale – è di gestire al meglio un bene confiscato alla criminalità, riconvertendolo in un luogo che sia al contrario emblema di trasparenza, di legalità e di partecipazione. Per questo motivo, con l’aiuto degli uffici, intendiamo presentare al più presto un progetto che sia essenziale ma funzionale agli obiettivi che ci siamo preposti. È importante, da un punto di vista comunicativo, restituire al territorio quegli spazi e dimostrare che la destinazione ad uso pubblico della confisca sia avvenuta e dia l’inizio ad un nuovo corso”.