SEREGNO – “Personalmente ho avuto paura. Il centro città ostaggio di orde incontrollate di ragazzini minorenni”. Maria Gabriella Cadorin, consigliere comunale della Lega, nella seduta di martedì sera ha portato all’attenzione generale il problema vissuto direttamente nella serata di sabato e più volte già trattato dai cittadini nei giorni scorsi sui social network. Difficile del resto parlare d’altro: quanto è accaduto, tra vandalismi, strafottenza, violenza, ne hanno combinate di tutti i colori.
“Ero in piazza Italia sotto ai portici – ha spiegato Cadorin – insieme alle mie figlie. Vedovo questo gruppo di trenta ragazzini che si spingevano, facevano allontanare i passanti. Ho telefonato alla Polizia locale, dal Comando mi è stato risposto che gli agenti non potevano intervenire perché già impegnati per un altro problema simile in piazza Roma. Mi domando se l’amministrazione comunale intende cedere la città a queste orde. Perché non c’era una presenza massiccia della Polizia locale nel centro cittadino? E se fosse accaduto qualcosa di grave? Dopo gli episodi di giovedì non era difficile pensare che anche il sabato poteva rivelarsi critico da questo punto di vista”.
A fare chiarezza con molta onestà ci ha pensato William Viganò, assessore alla Sicurezza, che ha seguito direttamente l’accaduto nella serata di sabato, prima al Comando della Polizia locale e poi in giro in pattugliamento sul territorio. “Effettivamente – ha raccontato – questa problematica l’abbiamo vista crescere dal giovedì al sabato. Sono minorenni, ma non si tratta di sedicenni. Siamo in una fascia ancora più giovane: 12-14 anni. Dai dati in nostro possesso, frutto delle identificazioni fatte dalla Polizia locale e dai Carabinieri, intervenuti con due pattuglie, non si tratta di seregnesi. Sono ragazzini che arrivano da Saronno, Bregnano, dal lecchese. Arrivano in treno e, proprio per questo motivo, non possono rimanere fino a tarda ora. Rischiano di perdere l’ultimo treno utile. Verso mezzanotte e mezzo, insomma, la situazione ritorna alla normalità”.
Nelle ore in cui rimangono in città, però, si notano eccome. Padroni del centro cittadino, spintoni, pestaggio davanti alla basilica, poi il tour del centro storico: non per scoprire la bellezza di Seregno, bensì per accanirsi sui bidoni della spazzatura e rovesciare tutto in strada ove possibile. Tre di loro sono stati fermati dai Carabinieri, perché hanno avuto la pessima idea di mostrare la loro arroganza e il loro spirito ribelle anche davanti agli uomini in pattuglia.
“La situazione è difficile – ha confessato l’assessore Viganò – già da questa settimana potenzieremo la presenza della Polizia locale. Queste bande di delinquenti vanno fermate. Sono già entrate in azione a Lissone, Monza e in altri Comuni più piccoli. Credo che il lockdown e l’emergenza coronavirus abbiano aumentato l’aggressività dei ragazzi, ma nessuno può permettersi divenire qui a fare ciò che vuole. Mi conoscete tutti per la fermezza e per la volontà di imporre il rispetto delle regole”.
Sull’accaduto è intervenuto anche il sindaco Alberto Rossi, a sua volta impegnato nella serata di sabato proprio per conoscere direttamente questo fenomeno e cercare di arginarlo. “Sono in collegamento con la Prefettura – ha spiegato in Consiglio comunale – il problema è diffuso anche altrove. E’ un’emergenza sociale, stiamo agendo a tutto campo. La scorsa settimana ho firmato anche ordinanze restrittive nei confronti di alcuni pubblici esercizi, ma non è la soluzione al problema. Questi ragazzini che arrivano in città non comprano alcolici al banco, se li portano già da casa o, comunque, se li procurano in qualche supermercato. Politiche educative per risolvere il problema? Di sicuro bisogna agire anche in questa direzione, ma stavolta la situazione è più complicata: devo andare a bussare alla porta di casa di una famiglia di Bregnano perché il figlio viene a Seregno?”.
Il sindaco ha ricordato che fin dal giorno del suo insediamento si è dedicato alle politiche giovanili andando a incontrare direttamente i ragazzi della città, partendo proprio dai “fracassoni”. Per questi, e per la scelta di coinvolgerli in progetti concreti, era stato anche cercato uno spazio ad hoc. “Per queste attività – ha affermato Rossi – per ora non ce l’abbiamo fatta. Rfi era disponibile a darci uno spazio in comodato gratuito, ma in occasione del sopralluogo ci siamo accorti che lo spazio era inferiore al previsto. Non ci arrendiamo, stiamo valutando altre possibilità”.
“Sabato – conclude il sindaco – abbiamo però assistito a qualcosa di inedito. Non i diciottenni che fanno rumore e che nella loro esuberanza sono gestibili, bensì vandali. E di età inferiore. Confesso che ci troviamo in difficoltà maggiore a relazionarci con quelli che una volta erano chiamati preadolescenti. Non riescono a inserirsi in certi percorsi. Una cosa è certa: per le cause e per la sua dimensione, non è un problema che possiamo pensare di risolvere da soli come Comune di Seregno. Bisogna sedersi tutti attorno al tavolo, tra istituzioni di vario livello, forze dell’ordine e realtà educative, per unire le nostre forze e andare in un’unica direzione condivisa”.