SEREGNO – Dovevano essere due opportunità da portare avanti di pari passo per dare opportunità di sviluppo al gruppo Aeb: l’operazione con A2A e quella con Assp, al momento, procedono ancora in modo parallelo solo per quanto riguarda le polemiche. Per gli esiti il risultato è già differente. Mentre per quanto riguarda A2A a dire l’ultima parola saranno il Tar Lombardia (che ha già rinviato la discussione di merito al 2 dicembre) e il Consiglio di Stato, per l’accordo con la cesanese Assp è tutto ormai naufragato. Anche nel peggiore dei modi, con scambi di accuse reciproche con la presidente di Aeb.
La questione, però, è tutt’altro che chiusa, perché a riportarla sui tavoli del Consiglio comunale ci ha pensato il gruppo di Forza Italia con una interpellanza. La capogruppo Ilaria Anna Cerqua e Chiara Novara, hanno chiesto spiegazioni sul mancato accordo e su quelle che possono essere le conseguenze per la città di Seregno. La discussione nella seduta consiliare di lunedì, però, più che un chiarimento di dubbi si è trasformata in uno scambio di accuse a tutto campo.
A rompere il ghiaccio la capogruppo Cerqua, che ha invitato la maggioranza a non parlare più di trasparenza e partecipazione, quando una trattativa così importante è stata condotta senza il minimo coinvolgimento del Consiglio comunale. “Il processo di aggregazione delle farmacie – ha spiegato – l’ho saputo soltanto leggendo i giornali. In tutto quel periodo ci sono state sei commissioni consiliari e non se n’è mai parlato”.
Per Stefano Casiraghi (Lega) è stata l’occasione per puntare il dito contro l’assessore Giuseppe Borgonovo, che ha la delega alle Società partecipate: “Le date di tutta la vicenda dicono tutto, Assp ha dichiarato pubblicamente che Aeb è stata assente. Il sindaco dice che non si sente responsabile per il mancato accordo, noi sappiamo tutto solo dai giornali. Troppo poco. Ci saremmo aspettati più trasparenza e più comunicazione, invece dopo due anni di centrosinistra, dobbiamo rilevare che per questa amministrazione è consuetudine porsi in modo presuntuoso e arrogante. Io al vostro posto mi vergognerei a usare la carta intestata del Comune per scrivere certe frasi, fanno davvero rabbrividire. Forse non vi è chiaro cosa rappresenta un consigliere comunale”.
Accuse respinte al mittente da Patrizia Bertocchi, capogruppo del Pd: “Le risposte di Borgonovo sono arroganti perché deriva da una perfetta conoscenza della materia. Cosa che, invece, non hanno altre persone presenti in aula”.
Niente botta e risposta per Luca Lissoni (Pd), ma anche le sue parole finiranno di sicuro sul tavolo del sindaco di Cesano Maderno e della Assp che, a suo dire, “non aveva accettato la possibilità di valorizzazione, avendo cambiato orientamenti”. Idem per quanto riguarda Stefano Silva (Pd): “Le trattative si fanno in due – ha commentato -. Non basta la volontà di uno per portare a casa il risultato. Se la controparte si tira indietro o sfugge, però, non si può fare nulla. Spiace, anche perché quando ci si deve fermare con chi ha il nostro colore politico, si dovrebbe avere più capacità di dialogo. Però non tutti hanno la lungimiranza e la capacità di guardare tutti gli aspetti”.
Insomma, tutti contro tutti. Con una certezza: messa la parola fine sull’accordo, con Assp che ha perfino deciso di cedere la sua partecipazione azionaria in Aeb, ci vorrà ancora parecchio prima che si chiudano le polemiche.
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