SEREGNO – “Abbiamo appreso con amarezza della decisione del Tar di sospendere temporaneamente di fatto la delibera che tracciava il futuro della nostra partecipata. Una partecipata dei cittadini di seregno, la nostra Azienda, che questa amministrazione ha voluto valorizzare in un percorso condiviso con A2A, importante società partecipata anche dai comuni di Milano e Brescia, per creare di fatto una vera multiutility lombarda dei territori con più forza contrattuale sul mercato delle energie. Una scelta coraggiosa che Aeb attende da ormai più di cinque anni e che ha visto fallire diversi tentativi. Una scelta che il Partito Democratico ha sostenuto con forza. Una scelta che ci auspichiamo sia solo rallentata dall’attuale sospensione”. Il Partito Democratico seregnese ha atteso alcuni giorni prima di prendere la parola. Dopo l’ordinanza del Tar che di fatto sospende l’operazione Aeb-A2A fino al 2 dicembre e il ricorso annunciato da Aeb al Consiglio di Stato per impugnare l’ordinanza, il partito di governo cittadino prende ora la parola per ribadire il suo sì all’aggregazione.
“Di fatto – spiega il Pd con un comunicato – si tratta di un ritardo che crea un danno economico immediato e rallenta una complessa operazione in un momento di instabilità economica e di difficile ripresa dei mercati, dovuto agli straordinari eventi della pandemia che non si è ancora conclusa. L’amministrazione, insieme ad AEB e A2A, è stata lungimirante: gli effetti e i vantaggi di questa aggregazione sarebbero stati visibili già quest’anno, ma soprattutto sul medio-lungo periodo, garantendo una solidità per far crescere il valore di quanto i nostri concittadini hanno saputo costruire in più di cento anni di storia della nostra partecipata. Questi 6 mesi di stop rallentano solo l’avvio di questo grande progetto, imponendo poi di recuperare il tempo perso”.
“Rimaniamo convinti della bontà di questo percorso – concludono gli esponenti del Partito Democratico -, lo voteremmo identico anche domani. Sicuramente i giudici del Tar avranno adesso il giusto tempo per analizzare i dettagli, valutare appieno il contenuto industriale dell’operazione e la sua fondatezza giuridica e – speriamo – ribaltare questa decisione preliminare. Dispiace dover osservare che questi ricorsi sono stati presentati con il solo scopo di ostacolare e di mettersi in mostra, il teatrino con tanto di lacrime raccontato in Consiglio comunale ne è la prova più evidente. In questo comportamento non vediamo una visione di bene comune, non abbiamo ascoltato nessuna alternativa più vantaggiosa, senza alcuna prospettiva riteniamo che l’unico effetto sarà di ritardare l’evoluzione della nostra partecipata per affrontare un mercato in rapida evoluzione e cambiamento. Tempo che sarebbe stato utile per conoscersi, adeguare le strutture organizzative e impostare un metodo di lavoro sinergico ed efficace”.