SEREGNO – E’ un braccio di ferro un po’ strano: due contro due. I vincitori ridisegneranno il futuro del Gruppo Aeb che vale centinaia di milioni di euro. Da una parte il consigliere regionale Marco Fumagalli (Movimento 5 Stelle) con il consigliere comunale Tiziano Mariani (“Noi x Seregno”), dall’altra lo stesso Gruppo Aeb insieme ad A2A. Un po’ Davide contro Golia, ma il finale non è ancora scritto.
Dopo l’ordinanza del Tar Lombardia, che di fatto congela fino al 2 dicembre l’aggregazione tra i due gruppi industriali, la prima mossa è di Fumagalli, che ha trasmesso la documentazione all’Agcm, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
“Posso concordare con il Tar sulla mia carenza di legittimazione a stare in giudizio – spiega Fumagalli – ma è altrettanto vero che l’ordinamento giuridico ha messo a disposizione della collettività l’attività del Garante fino a concedere la possibilità di intervenire in giudizio. Ecco, io chiedo che lo faccia o che, comunque, fornisca un parere in merito per il 2 dicembre. Non si può svendere il Gruppo Aeb rinunciando a fare gare pubbliche”.
E’ decisamente agguerrita, però, anche Loredana Bracchitta. La presidente di Aeb lunedì mattina, in occasione dell’assemblea dei soci, ha confermato che nei trenta giorni previsti per legge sarà depositato il ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar Lombardia. Dalla sua ha il parere dello studio legale Grimaldi, specializzato proprio in questa materia, che ha ritiene ci siano motivi importanti per impugnare l’ordinanza. Bracchitta ha anche manifestato il suo disappunto: “Innanzitutto non capita spesso in Italia di trovare tutti d’accordo. Quando succede, rischiare che ogni sforzo sia vanificato, dispiace due volte. Già questa compartecipazione dimostra che l’operazione ha tutti i crismi giuridici e industriali per essere ritenuta necessaria, vantaggiosa e lungimirante”.
Il secondo motivo di preoccupazione, invece, è dato dai tempi che rischiano di allungarsi: “Questo stop – ha concluso la presidente – sta creando una situazione di stallo che porterà, se non si interviene in tempo, alla perdita di quel vantaggio competitivo che è la vera carta vincente dell’operazione in un mercato in costante e veloce evoluzione e purtroppo segnato, dopo l’emergenza Covid, da una delle crisi più gravi degli ultimi anni”. Al suo fianco in assemblea, per manifestare il pieno sostegno, anche Marco Patuano, neo presidente di A2A.
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