SEREGNO – Sull’operazione Aeb-A2A poco o nulla da ridire, ma il metodo proprio non è piaciuto. Stefano Casiraghi, consigliere comunale e componente della commissione Partecipate, all’indomani dell’accoglimento da parte del Tar Lombardia delle istanze presentate dal consigliere comunale Tiziano Mariani (lista civica “Noi x Seregno”) e dal consigliere regionale Marco Fumagalli (Movimento 5 Stelle), tira le orecchie all’amministrazione comunale per come è stata affrontata l’importante operazione.
“Come Lega – spiega Casiraghi – non siamo mai stati contrari all’accordo con A2A, tant’è che nei mesi scorsi abbiamo votato in Consiglio comunale una mozione insieme alla maggioranza. Ma sulle procedure utilizzate, abbiamo un po’ di perplessità”.
I consiglieri della Lega già durante il dibattito in aula avevano fatto presente che avrebbero preferito una maggiore trasparenza da parte del sindaco Alberto Rossi su una questione di così grande importanza. “Il sindaco – commenta Casiraghi – del resto ha sempre dichiarato in campagna elettorale che il Comune dev’essere una casa di vetro. Su un’operazione da 400 milioni di euro, trattandosi di società pubblica, si poteva agire diversamente”.
L’esponente della Lega fa cenno a commissioni consiliari “con slide mostrate in fretta durante il periodo del Covid-19: si è fermato il mondo, potevamo rallentare anche noi per confrontarci in modo costruttivo. Inspiegabilmente, invece, c’è stata un’accelerata. Attendiamo ora la decisione del Tar ricordando che le responsabilità, visto che il Comune è socio di maggioranza di Aeb, sono da attribuire direttamente al sindaco”.
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