CHIETI – Il tartufo si paga a caro prezzo. Non solo se acquistato, ma anche se raccolto in modo fai da te. Se n’è accorto un uomo che, sorpreso dai Carabinieri forestali, dovrà ora pagare la multa di 866,67 euro.
Nel quadro dei controlli mirati al contrasto delle violazioni ambientali volti a verificare il rispetto delle norme che disciplinano le operazioni di raccolta dei tartufi, i militari della stazione di Fara Filiorum Petri (CH), insieme a una Guardia ecologica volontaria, hanno infatti notato l’uomo tutto preso nell’attività di ricerca di tartufo nero estivo.
Sottoposto ad accertamenti, era sprovvisto di tesserino di idoneità regionale e utilizzava un attrezzo di raccolta non conforme alla normativa regionale vigente. Per lui una bella multa, oltre al sequestro del tartufo raccolto e dell’attrezzo utilizzato.
La Legge Regionale n.66 del 21 dicembre 2012 “Norme in materia di raccolta, commercializzazione, tutela e valorizzazione dei tartufi in Abruzzo” prevede che per esercitare la raccolta dei tartufi i raccoglitori devono essere muniti di apposito tesserino di idoneità. Vieta inoltre l’utilizzo di attrezzi di raccolta con caratteristiche non conformi e non consente l’aggiunta agli stessi di staffe o appendici varie.