SEREGNO – Alla fine è una questione di occasioni o, più semplicemente, di punto di vista. I ragazzi che vengono additati da molti come i “fracassoni” del periodo estivo sono quelli che, nel periodo di emergenza sanitaria, sono un passo più avanti rispetto a tanti altri concittadini e si distinguono per episodi di solidarietà e di generosità. In questi giorni, infatti, si sono messi al lavoro per preparare e regalare delle visiere a protezione di chi opera sul territorio nell’interesse della collettività.
A rendere pubblico il gesto di solidarietà è direttamente il sindaco Alberto Rossi. Ovvero colui che è riuscito a creare fin da subito un rapporto speciale con i giovani, che stanno ripagando con gli interessi l’attenzione ricevuta.
La storia è nota a molti: il sindaco Rossi, giovane pure lui anche se non più sbarbato, l’estate in cui aveva vinto le elezioni aveva deciso di andare in piazza per una sera. Lo scopo era quello di incontrare quei ragazzi che venivano indicati come i responsabili del disturbo della quiete pubblica serale e notturna. Un incontro per nulla scontato, visto che non ha precedenti in Brianza, e che oggi fa sorridere: i ragazzi che parlano con questo sconosciuto, che in realtà è il primo cittadino di Seregno, e che alla fine scoprono increduli la sua vera identità. Da cosa nasce cosa, visto che i ragazzi sanno anche abbattere le barriere in un secondo: subito lo scambio dei numeri di cellulare, poi i primi incontri in municipio con una partecipazione sempre maggiore da parte dei giovani. Fino ad arrivare alla serata con cinquantacinque ragazzi per confrontarsi sui temi e sulle necessità della loro età.
Parallelamente, grazie allo scambio dei numeri di telefono, era nato anche il gruppo su Whatsapp per tenersi in contatto, chiedere informazioni, fare segnalazioni. Fino ad arrivare all’ultimo messaggio di questi giorni, decisamente inaspettato.
“Due ragazzi – spiega il sindaco – Marco e Francesco, a parire da una idea scambiata su questo gruppo hanno deciso di stampare in 3D dei supporti plastificati, fabbricando artigianalmente dei ‘visor’. Sono quei dispositivi di protezione individuale che coprono occhi, naso e bocca”.
Ebbene, in un batter d’occhio questi strumenti di protezione, che nel periodo della “Fase 2” del Coronavirus sono di fondamentale importanza per le categorie più esposte, sono stati consegnati in Comune affinché, tramite il sindaco, potessero essere destinati a chi ne ha particolarmente bisogno. La scelta, ovviamente, è ricaduta prima di tutto su chi offre un servizio pubblico in questo momento difficile e ha la necessità di proteggersi dal contagio. “Grazie a loro – dichiara Rossi – abbiamo distribuito i 70 visor tra Protezione civile, Seregno Soccorso e Servizi sociali. Una storia bellissima, che si somma alla generosità e alla creatività di altre aziende (di recente Pol74 e Tessitura Mariani: grazie!) che hanno deciso di donarci delle mascherine lavabili prodotte da loro”.
Alla fine, al di là dell’utilità dei visor, si tratta anche di una bella lezione per tutti. I ragazzi inquadrati come “fracassoni”, per una volta hanno fatto ancora rumore: con un gesto di solidarietà che forse molti adulti non sono neanche in grado di immaginare.
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